BRUXELLES «Alla fine le sanzioni alla Russia le volevano veramente solo britannici e francesi e per noi è stato facile spuntarla». Uno dei diplomatici della rappresentanza...
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Una soluzione differente da quanto concordato dai ministri degli esteri, ma che è subito piaciuta alla britannica Theresa May e al francese Hollande. Sanzioni possibili, tutte da decidere, che la cancelliera Merkel aveva sottoscritto al suo ingresso a Justus Lipsius ma che nella notte di giovedì sono saltate anche come mera ipotesi a seguito dell'intervento di Matteo Renzi e di Federica Mogherini che non avrebbero trovato eccessiva resistenza alla linea della «inopportunità» di proporre possibili sanzioni senza poi avere la forza e la compattezza per poi attuarle e in un momento di seppur difficile trattativa.
«Noi - rivendica Renzi al termine del summit - siamo stati tra i più decisi nell'impostare una linea che però non è italiana ma dei ministri degli Esteri di Stati Uniti, Italia, Francia, Germania e, con qualche riserva in più, Gran Bretagna, che hanno fatto alcune riunioni negli scorsi giorni». Il motivo? «Alcuni - spiega - pensavano che evocare la possibile presenza di sanzioni potesse costituire un deterrente: tutti noi sappiamo che avrebbe costituito un alibi per la propria discussione interna ma non un deterrente». Le conclusioni sulla Siria, adottate dal Consiglio che nel testo adotta la linea di «tutte le opzioni aperte» senza menzionare le sanzioni, non piace alla Germania e alla sua Cancelliera: «È stato il minimo che siamo riusciti a concordare», ma «avrei accolto con favore il testo che c'era invece nella bozza originaria».
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Il Gazzettino