«Sindaci pro-Coppola»

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Pace fatta in casa Pd dopo la tempesta di congresso e Primarie? Pare proprio di no. Solo che questa volta i panni sporchi sono stati lavati nella sede di via Mure San Giuseppe....

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Pace fatta in casa Pd dopo la tempesta di congresso e Primarie? Pare proprio di no. Solo che questa volta i panni sporchi sono stati lavati nella sede di via Mure San Giuseppe. La riservatezza però non è bastata a far passare sotto silenzio il forte battibecco tra il segretario Julik Zanellato e i sindaci di Occhiobello e Polesella Daniele Chiarioni e Leonardo Raito. Motivo del contendere? I due primi cittadini sono accusati di voltare le spalle al partito, sostenendo sottobanco alle regionali l'assessore uscente di Forza Italia Isi Coppola.

Le scorse settimane sono state costellate di indizi, ma è stata la votazione per la nomina dei revisori dei conti supplenti durante l'assemblea dei soci di Polesine Acque la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I vertici del Pd avevano storto la bocca già qualche giorno fa per due episodi che non sono passati inosservati. Il primo è stata la presenza di Chiarioni alla cena con Luca Zaia che si è svolta a Occhiobello; il secondo è stato l'entusiastico sostegno di Raito a Coppola durante la conferenza stampa di presentazione dei finanziamenti regionali per alcuni stralci di piste ciclabili, applaudendola poi su Facebook. In entrambi i casi la loro presenza poteva essere giustificata dal loro ruolo di sindaci, per cui non è arrivata nessuna "tirata d'orecchi".

Diversamente è andata l'altro giorno, in occasione della nomina dei revisori dei conti supplenti. I due primi cittadini, infatti, non hanno sostenuto l'esponente democratica Mara Berto, ex assessore di Fratta. Questo, riferiscono i ben informati, perché non sarebbe stata contemplata nella rosa Irene Bononi, assessore di Occhiobello, ritenuta il vero "deus ex machina" dell'accordo che ha portato Chiarioni a guidare nuovamente la cittadina con il sostegno della Coppola. La faccenda questa volta non è passata sotto silenzio e nelle segrete stanze del Pd è arrivata la sfuriata del segretario provinciale Zanellato, che ha accusato i due di un comportamento sleale, aggravato dal fatto che entrambi rivestono un ruolo di dirigenti all'interno del Partito democratico.
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Il Gazzettino