SINDACATOPORDENONE Vittoria sindacale di Nursind (sindacato delle professioni infermieristiche) e Fsi (Federazione sindacati indipendenti) contro l'Azienda per l'assistenza...
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PORDENONE Vittoria sindacale di Nursind (sindacato delle professioni infermieristiche) e Fsi (Federazione sindacati indipendenti) contro l'Azienda per l'assistenza sanitaria 5 Friuli Occidentale. Oggetto della contesa era l'orario di lavoro: il giudice ha riconosciuto come illegittimo il comportamento dell'Azienda sanitaria, obbligandola a restituire le ore ingiustamente sottratte ai dipendenti di Medicina di laboratorio e trasfusionale. La vertenza si era aperta un paio di anni fa, successivamente al fatto che il contratto decentrato sull'orario di lavoro, previsto dal contratto nazionale e applicato da 15 anni, aveva introdotto per i dipendenti di medicina di laboratorio e trasfusionale una riduzione oraria a 35 ore medie settimanali, a fronte di un'apertura dei servizi all'utenza sulle 12 ore, per 6 e 7 giorni, e una flessibilità che ha permesso alla Aas 5 di risparmiare su assunzioni e straordinari pagati. «Questo ha portato, oltre alla soddisfazione dei cittadini, grandi benefici all'Azienda sanitaria in termini economici e di immagine rimarcano il segretario provinciale del Nursind Gianluca Altavilla (in foto) e Virginia Carnelutto, segretaria aziendale Fsi, e Valter Cecchin, segretario provinciale Fsi a ottobre 2015 però la direzione della Aas 5 però ha unilateralmente dichiarato illegittimo il contratto decentrato sull'orario di lavoro, chiedendo ai dipendenti un recupero retroattivo di dieci anni delle ore mancanti rispetto alle 36 ore settimanali. Si è quindi proceduto con l'immediato recupero delle ore relative al 2015, pregiudicando peraltro il pagamento degli incentivi al personale». Di conseguenza, Federazione sindacati indipendenti e Nursind, unitamente ai lavoratori, hanno avviato un iter legale per la revoca del recupero, la restituzione delle ore decurtate e il pagamento degli incentivi spettanti. Il giudice, con procedura d'urgenza aveva subito riconosciuto l'illegittimità dell'operato dell'Azienda sanitaria, auspicando un cambio di rotta da parte della direzione. «Ma questo non si è verificato mettono in luce i rappresentanti di Nursind e Fai per tale motivo si è proseguito con l'iter giudiziario che ha portato ora alla pronuncia della sentenza che ha dato ragione ai lavoratori».
Alessandra Betto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino