Simula l'incidente e si fa pagare

Simula l'incidente e si fa pagare
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Simulò un incidente, nel quale avrebbe riportato un danno allo specchietto, per farsi poi dare dal presunto e ignaro colpevole un risarcimento di 200 euro. E visto che era anche entrato nell'abitazione della vittima al fine di siglare l'accordo bonario, approfittò di altri 280 che si trovavano sul tavolo assieme a delle bollette da pagare.

Con l'accusa di truffa e furto aggravato è finito ieri in tribunale Antonino Restivo, 46 anni, di Adrano (Ct). In un altro processo, sempre per truffa, compariva anche il figlio Alfredo.
L'episodio si svolse in città il 7 maggio del 2014. Restivo, ieri difeso dall'avvocato Enrico Rech, era a bordo di una Mercedes nuova di zecca, quando incontrò la sua vittima, G.C., 86 anni, di Belluno, che viaggiava a bordo una vecchia Lancia Y. Restivo, secondo il capo di imputazione, mise subito in atto il piano, inseguendo l'anziano fino alla sua abitazione. Qui, scese, e con fare del tutto bonario addossò all'uomo la colpa di avergli danneggiato lo specchietto retrovisore su lato guida. La vittima, in totale buona fede ed evidentemente persuaso dall'abilità truffaldina del siciliano, non solo si scusò ma accettò anche di rimediare al danno commesso dandogli la cifra richiesta, ovvero 200 euro. Non contento del bottino, vedendo sul tavolo altri 280 euro, messi da parte per saldare delle bollette, prelevò anche quelli e se la filò. Con tanti saluti.
Il raggiro venne presto scoperto e G.C. corse a sporgere denuncia. Grazie ai dettagli forniti dal malcapitato, le forze dell'ordine riuscirono ad individuare il colpevole, noto per una lunga serie di precedenti tanto da essersi guadagnato la recideva specifica e reiterata. Si torna il aula il 13 marzo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino