Simposi, vertici, workshops, mostre legate alla fotografia, all'arte e all'architettura:

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Simposi, vertici, workshops, mostre legate alla fotografia, all'arte e all'architettura: questo è il futuro della Casa dei Tre Oci dopo che il Berggruen Institute l'avrà...

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Simposi, vertici, workshops, mostre legate alla fotografia, all'arte e all'architettura: questo è il futuro della Casa dei Tre Oci dopo che il Berggruen Institute l'avrà acquistata dalla Fondazione di Venezia. Intanto ha firmato il preliminare assicurando alla Fondazione di poter utilizzare l'edificio della Giudecca per altri due anni. Gli americani l'hanno dunque spuntata sullo sfidante francese, l'imprenditore Stéphane Courbit, che aveva offerto un paio di milioni in più (10 contro 8). Forse gli statunitensi hanno rilanciato. Forse il loro progetto - portare alla Giudecca la prima sede europea dell'Institute - è parso più ambizioso alla Fondazione di Venezia che definisce il Berggruen Institute «think tank indipendente e no-profit, attivo sui temi delle politiche internazionali e delle sfide globali del XXI secolo, ideato e presieduto dal noto filantropo e intellettuale Nicolas Berggruen il quale, tra l'altro, ha fondato il Museum Berggruen a Berlino nonché il 21st Century Council for the Future of Europe». Di certo, comunque, c'è il preliminare che chiude la fase delle tante polemiche sollevate da questa vendita, decisa per la necessità di ripianare i conti della Fondazione dopo il flop dell'M9, ma subito osteggiata da larga parte della città, e non solo, che negli aveva apprezzato le mostre di fotografia organizzate da Civita Tre Venezie.

Brunetti a pagina VII
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Il Gazzettino