Sicurezza, pertinenza della Base Usaf aperta a tutti

Sicurezza, pertinenza della Base Usaf aperta a tutti
LA SCOPERTAPORDENONE Ci potrebbe essere una falla nel dispositivo di sicurezza italoamericano della Base Usaf di Aviano. Almeno questo è quanto pensa qualcuno. La defaillance non...

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LA SCOPERTA
PORDENONE Ci potrebbe essere una falla nel dispositivo di sicurezza italoamericano della Base Usaf di Aviano. Almeno questo è quanto pensa qualcuno. La defaillance non riguarda certo il blindatissimo aeroporto Pagliano e Gori, bensì una delle altre sette aree di pertinenza americana, sparse nell'hinterland. Di queste, sei sono localizzate nei dintorni dell'aeroscalo, dalla frazione di Pedemonte alla polveriera seminascosta in mezzo ai campi coltivati. La più lontana si trova in Comina, esattamente a metà strada tra il Centro di prima accoglienza per richiedenti asilo (ex caserma Monti) e il Centro islamico, laddove sono ubicati uffici e magazzini della Aafes, l'agenzia statunitense incaricata di rifornire di alcuni articoli commerciali i cosiddetti shoppette (negozi al dettaglio situati nell'Area 1 di Pedemonte e in aeroporto) oltre che provvedere al reclutamento di personale civile da inserire in punti vendita e magazzini della Base.

MATERIALE USATO
In passato, quest'area era denominata Defense reutilization and management office, utilizzata come deposito di materiale usato, quali veicoli ed elettrodomestici, scartati dagli americani. Successivamente, la merce o veniva indirizzata alla discarica, oppure messa all'asta, dove non erano pochi gli italiani che vi si iscrivevano, acquistando prodotti che suscitavano poi invidia tra i connazionali. Come detto, l'area ha cambiato destinazione d'uso, pur rimanendo di pertinenza del 3lesimo Fighter Wing di Aviano, come si legge su un cartello all'ingresso: tutto il materiale di questo magazzino è proprietà del governo Usa. Attualmente vi lavorano una decina di dipendenti tra italiani e americani, in prevalenza donne. Ebbene, malgrado accanto al portone d'entrata siano ben visibili cartelli bilingue Nato che avvertono di trovarsi in presenza di una installazione militare (censita al demanio italiano), l'ingresso non è presidiato, né videosorvegliato. Quotidianamente c'è un andirivieni di americani per il ritiro di merce, così come sulla strada accanto (viale de la Comina) c'è quello pedonale legato alla limitrofa presenza di extracomunitari. Anzi, pare che nei mesi scorsi un gruppo di persone di etnia araba abbia varcato l'ingresso di quest'area americana e un dipendente li abbia poi invitati a uscire. Un episodio che ha suscitato non poca preoccupazione tra il personale interno anche perchè c'è ancora da chiarire l'accesso di un marocchino che era entrato all'interno della base Usaf con un pass falsificato.

Dario Furlan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino