Sicurezza? La Lega suona l'allarme

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BELLUNO - (a.tr.) Ma quale sicurezza e sicurezza. Anche a Belluno si alza la guardia. È quanto emerso nel confronto di ieri, organizzato dalla Lega Nord sul tema Sicurezza e legittima difesa. A parlarne è arrivato a Belluno il capogruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati, l'onorevole Massimo Fedriga, al tavolo accanto al candidato sindaco Franco Gidoni, a Marco Ceolin per l'Ugl polizia e a Fabio Ballestriero per il Sap. Il quadro tracciato non fa gioire. Fa piuttosto venire voglia di chiudersi in casa. «Quello della sicurezza è un argomento su cui potrei dare e dire molto ha dichiarato in apertura dell'incontro al Centro Giovanni XXIII, Gidoni -. E perché non parlare anche di terrorismo? Considerato come a Cortina nei momenti di piena stagione arrivino molte persone importanti, ritengo non sia un tema da sottovalutare». Dopo gli interventi dei sindacati di polizia, che hanno rimarcato i tagli imposti dallo Stato, ultimo la chiusura della Polizia postale, e la percezione di insicurezza avvertita anche in città, la parola è passata a Fedriga. Per l'onorevole il punto cruciale è il diritto dei cittadini a difendersi senza incappare in problemi e risarcimenti. «Noi non vogliamo il Far West - ha spiegato -, ma nemmeno possiamo permettere che una persona passi da vittima a carnefice. La legge sulla legittima difesa è stata costruita con parametri soggettivi, noi avevamo proposto di regolamentare il tutto con criteri oggettivi». Non è mancato un passaggio sul tema dell'immigrazione, cavallo di battaglia del popolo del Carroccio. «Chi entra illegalmente in Italia non dovrebbe poter girare liberamente sul territorio - ha concluso -, ma dovrebbe restare in centri chiusi e assolutamente controllati».

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Il Gazzettino