Sicurezza: il conto al questore

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TREVISO - A firmare la lettera è il vice sindaco Grigoletto. E dall'ufficio del questore trapela irritazione per il suo contenuto. Il vicesindaco, appoggiato dal sindaco, sottolinea la preoccupazione per quanto sta accadendo nel quadrante compreso tra i giardini di Sant'Andrea e Riviera Santa Margherita. Fa riferimento agli ultimi episodi registrati, alle lamentele per la presenza di ubriachi molesti e al senso d'insicurezza che tanti cittadini lamentano. E pone delle domande. La collaborazione tra le varie forze dell'ordine messa a punto ai tavoli in Prefettura, funziona? Chiede quindi dei dati per verificare l'andamento della situazione cosa che, a quanto pare, il questore ha promesso di fornire al più presto. Poi entra nel dettaglio, vuole spiegazioni per quanto accaduto martedì sera in via Fiumicelli. Specifica che la maggior parte dei vigili era impegnata per garantire il corretto svolgimento della sfilata dei carri allegorici, non erano loro quindi a dover garantire la sorveglianza. E si domanda: il controllo c'è stato? Questo è un punto cruciale: mentre l'opposizione attacca la giunta per la poca sicurezza in quell'area, il vicesindaco si rivolge al questore. Nella lettera viene poi ribadito che la polizia locale la sua parte la fa: ogni giorno ci sono pattuglie che sorvegliano la zona. E l'aggressione è accaduta proprio una delle poche volte in cui i vigili non c'erano. Adesso a Ca' Sugana vogliono sapere come contribuiscono alla sicurezza anche polizia e carabinieri e chiedono un potenziamento del «presidio mobile». «La legge 121 del 1991 dice che l'autorità di pubblica sicurezza nel comune capoluogo è il questore - dice Grigoletto - ad alcuni membri della minoranza che tirano in ballo sindaco e vice, farei l'invito di leggere i documenti. Quanto accaduto è un fatto grave ed è per questo che ho scritto al questore. La polizia locale fa la sua parte ma le pattuglie non bastano, ho quindi chiesto alla questura un potenziamento del servizio. Non vogliamo fare polemica, ma in alcune zone e in alcune ore auspichiamo da tempo una maggiore presenza della polizia di Stato».

Paolo Calia Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino