«Siamo tutti nella stessa barca il futuro dipende dall'epidemia»

«Siamo tutti nella stessa barca il futuro dipende dall'epidemia»
LA POSIZIONETREVISO «Siamo tutti nella stessa barca. Anche noi speriamo di poter tornare a volare su Treviso, significherebbe che l'intero sistema aeroportuale ha ripreso a...

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LA POSIZIONE
TREVISO «Siamo tutti nella stessa barca. Anche noi speriamo di poter tornare a volare su Treviso, significherebbe che l'intero sistema aeroportuale ha ripreso a funzionare a pieno regime». Save/AerTre, la società che gestisce il Canova, non vede l'ora che dopo l'emergenza coronavirus il traffico aereo torni così incalzante da richiedere la riapertura dello scalo trevigiano. È questa la risposta al grido di dolore partito dai commercianti che lavorano lungo la Noalese, tra il quartiere di San Giuseppe e il centro di Quinto. Al momento, però, non ci sono le condizioni per far ripartire il Canova, neppure parzialmente.

LA RISPOSTA
«Comprendiamo la difficile situazione dei commercianti perché da sempre sappiamo che la crescita di un aeroporto come quello di Treviso porta con sè nuove opportunità, non solo per chi gestisce lo scalo e chi vi opera all'interno ma anche, e soprattutto, per tutto l'indotto che vi ruota attorno spiegano dalla società un aeroporto attivo ed efficiente è capace di essere un volano per l'economia locale, lo diciamo da sempre e siamo davvero molto dispiaciuti che solo con l'avvento di una pandemia questo sia diventato palese». Save non ha alcuna intenzione di lasciare l'aeroporto di Treviso. L'obiettivo, anzi, è riaprirlo quanto prima. Dopo il lockdown la ripartenza era stata fissata per ottobre, alla fine della stagione estiva. Ora i sindacati temono che in realtà lo stop possa arrivare fino al 15 marzo. Il riferimento è alla scadenza della cassa integrazione per i lavoratori. Save, però, non ha mai indicato una data precisa. Tutto dipenderà dall'evoluzione dell'epidemia da coronavirus in Italia e all'estero. Nel frattempo si continua con la concentrazione dei voli del Canova riattivati nell'aeroporto Marco Polo di Venezia. Il traffico aereo non è ancora così intenso da far funzionare due scali.
L'IPOTESI

A livello economico, l'ipotesi di distribuire i pochi voli di oggi tra Venezia e Treviso non è considerata percorribile. Si andrà avanti così. «L'impegno della società in questi mesi è sempre stato teso a riavviare i voli e a preparare la ripartenza in accordo con le istituzioni nazionali, locali e con le compagnie aeree che stanno tornando a volare ma non ancora a ritmi sostenuti concludono da Save la ripartenza è dettata da tanti fattori, non ultimo l'andamento della pandemia a livello mondiale. Li stiamo monitorando tutti per cogliere ogni minimo segnale di ripresa a beneficio di lavoratori, aziende e indotto».
M.Fav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino