Si rafforza nella regione la rete per combattere le malattie rare

Si rafforza nella regione la rete per combattere le malattie rare
UDINE - Ha tenuto conto delle domande pervenute attraverso i Comuni fino a fine settembre riguardo il sostegno per soggetti audiolesi e per i mutilati e invalidi sul lavoro. Così...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - Ha tenuto conto delle domande pervenute attraverso i Comuni fino a fine settembre riguardo il sostegno per soggetti audiolesi e per i mutilati e invalidi sul lavoro. Così ieri la Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca (nella foto), ha ripartito i fondi a disposizione rispetto alle due tipologie di richiedenti. Sono stati destinati 250mila euro per le prestazioni a favore dei mutilati e invadili sul lavoro e 130 mila euro per le prestazioni nei confronti degli audiolesi.

Sempre su proposta di Telesca, la Giunta ha anche approvato la riorganizzazione della rete sanitaria per le malattie rare in regione, puntando al rafforzamento della stessa con una concentrazione dei punti di riferimento. Nella rete ci saranno i presidi spoke, quelli cioè che intercettano sul territorio i casi, e quelli hub per gruppo di malattie, i presidi cioè che si prendono in carico i soggetti affetti da tali patologie per la diagnosi, il trattamento e la prima certificazione.
Le nuove disposizioni confermano il mantenimento del Centro regionale malattie rare con compiti di coordinamento insediato all'ospedale di Udine. I centri hub, dice il documento approvato dalla Giunta, sono identificati tenendo conto della presentazione della candidatura delle Aziende sanitarie, dell'analisi dell'attività garantita su base storica nonché del possesso dei requisiti previsti dalle raccomandazioni europee e dal Piano nazionale malattie rare 2013-2016.
Il provvedimento di rivisitazione della Rete arriva a dieci anni dall'avvio, durante i quali l'attività svolta nei confronti dei pazienti affetti da malattie rare ha subito diverse evoluzioni, soprattutto ha registrato una parcellizzazione nel definire la casistica. Da qui la necessità del riordino.
A.L.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino