Lui voleva vendicare il caro amico, ferito e umiliato dai tradimenti della ex ragazza. E a lei ha deciso di farla pagare a caro prezzo, con metodi e sistemi che dicono tutto della...
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Così un 27enne trevigiano nel 2013 ha architettato un piano diabolico per rendere pan per focaccia alla fedifraga, di cui conosceva nome, cognome, indirizzo, posta elettronica e soprattutto numero di telefono. Allora ha iniziato a frequentare alcune chat a sfondo erotico, quei veri e propri punti di incontro online per scappatelle e fugaci quanto clandestini appuntamenti a luci rosse, il tutto sempre condito di focose chiacchierate farcite di bollenti ed esplicite promesse di piacere. Si rendeva invitante e disponibile, in sostanza agganciava uomini alla ricerca di incontri fingendosi la ex ragazza dell'amico.
Ammiccava, seduceva, provocava e soprattutto lasciava agli sconosciuti attraverso i quali tesseva la tela della vendetta nome, cognome e numero di telefono della ragazza che voleva punire, usando come esca non certo una sottile seduzione ma facendo trasparire una personalità diciamo - libertina e disinibita. E così è andato avanti per sei mesi, tanto che la donna si è ritrovata sommersa di mail, sms e chiamate da parte di infuocati e non certo elegantissimi pretendenti, tutti a reclamare una o più facili notti libertine a base di sesso sfrenato e spensierato. Ma la vendetta si è trasformata in un boomerang: scoperto, il giovane è stato denunciato ed è finito a processo con le gravi accuse di diffamazione e sostituzione di persona. Nel febbraio del 2016, dopo aver trovato un accordo risarcitorio con la parte offesa, a cui ha versato qualche migliaio di euro, è stato affidato alla messa alla prova e assegnato a lavori di pubblica utilità in un comune dell'hinterland del capoluogo. Ieri, alla luce della relazione positiva dei sei mesi svolti a compiere attività socialmente utili, il reato è stato estinto.
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Il Gazzettino