(l.zo.) Un caso di stalking che sarebbe stato messo in atto per circa cinque mesi, da maggio a ottobre del 2012, sul quale è stato chiamato a pronunciarsi il giudice per le...
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Il magistrato ha disposto un supplemento di indagine per acquisire un filmato che la parte offesa afferma di avere girato con il proprio cellulare.
Il procedimento si è aperto per atti persecutori di un genere piuttosto particolare. È infatti contestata una specie di persecuzione in auto che i due indagati avrebbero messo in atto ai danni di una famiglia vicina. In varie occasioni avrebbero eseguito passaggi ad alta velocità di fronte alla porta dell'abitazione dei vicini con i quali evidentemente esistevano ruggini e dissapori. Il risultato era di far spesso schizzare sassi e alzare polvere contro la porta e le finestre dell'abitazione. Gli occupanti quindi erano costretti, ovviamente, secondo la ricostruzione dell'accusa, a tenere le imposte chiuse. Nutrivano inoltre timore per l'incolumità fisica propria e del figlio minore. I passaggi in auto sarebbero inoltre stati accompagnati, tanto di giorno quanto di notte, da ripetuti suoni di clacson. La difesa, affidata all'avvocato Giulia Gianese di Rovigo, confida nel non luogo a procedere.
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Il Gazzettino