Si erano rifugiati in un bivacco, salvi i due alpinisti

Si erano rifugiati in un bivacco, salvi i due alpinisti
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FORNI DI SOPRA - Lieto fine dopo una nottata di paura. Si è concluso attorno alle tre del mattino di ieri l'intervento del CNSAS - FVG di Forni di Sopra che si era messo sulle tracce dei due giovani carnici che non erano rientrati a casa domenica dal Gruppo del Monfalcon di Forni. M.P., 26 anni, di Tolmezzo, e A. C., ventitreenne di Preone, per fortuna sono stati ritrovati sani e salvi quaranta minuti dopo la mezzanotte al Bivacco Marchi Granzotto da una delle squadre di soccorritori che si erano messe sulle loro tracce. I ragazzi - come precisa in una nota il Cnsas - avevano deciso di fermarsi al bivacco (2170 metri di quota) a causa del sopraggiungere del buio, dopo aver rinunciato saggiamente a proseguire nel giro che si erano prefissati perché non muniti di ramponi da ghiaccio. «Per lo stesso motivo - si chiarisce ancora - avevano deciso di passare la notte al bivacco, disponendo di vestiario e cibo». Non avevano potuto però avvisare i familiari perchè la zona non è coperta dal segnale telefonico. Intanto i soccorritori si erano organizzati con due squadre da Forni di Sopra: «Una composta da un tecnico del CNSAS e due finanzieri, aveva seguito l'itinerario per la Forcella del Cason, trovando presto le tracce sulla neve dei ragazzi; l'altra, formata da un tecnico del Soccorso Alpino e da un carabiniere, quello per Forcella Las Busas; c'era poi una terza squadra del CNSAS del Veneto, che era partita dal Rifugio Padova, sul versante cadorino. La squadra di Forcella del Cason ha raggiunto il bivacco in tempi veloci, superando mille metri di dislivello in un'ora circa». Loro stavano dormendo.

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Il Gazzettino