«Si entra senza certificati lavoriamo in sicurezza»

«Si entra senza certificati lavoriamo in sicurezza»
LA TESTIMONIANZAPADOVA Fabio Incastrini è il presidente di Alta Vita Ira In tutta la provincia siete i primi a dare il via alle...

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LA TESTIMONIANZA
PADOVA Fabio Incastrini è il presidente di Alta Vita Ira

In tutta la provincia siete i primi a dare il via alle visite in presenza senza il divisorio di vetro.
«Le visite sono iniziate già la mattina dice Non tutti però possono stare all'aperto, così abbiamo attrezzato anche alcune grandi sale. Non si sta male fuori ma magari il vento ad alcuni ospiti più fragili può dare fastidio perciò abbiamo preferito sistemarne alcuni all'interno, sempre senza il divisorio».
Quante visite sono state programmate?
«Saranno 330 alla settimana, esattamente quanti sono gli ospiti di questa struttura. Ognuno di loro può ricevere una visita alla settimana».
Voi siete partiti prima di tutti gli altri, come mai?
«Abbiamo cominciato ad organizzarci un paio di settimane fa, ragionando sul fatto di aver vaccinato quasi tutti gli ospiti. Ancora non si parlava del decreto che dovrebbe uscire a giorni con le linee guida».
E come avete proceduto?
«Abbiamo stilato un protocollo e l'abbiamo fatto esaminare dall'Ulss 6 Euganea che lo ha approvato. Da quello che leggo sui giornali pare che sia molto simile a quello che emanerà il governo».
Serve il green pass?
«No, per ora non lo chiediamo».
Ma chiedete se i visitatori sono vaccinati o se hanno fatto un tampone?
«Nemmeno. Gli ospiti sono vaccinati, gli incontri avvengono all'aperto o in luoghi ben areati, si mantengono le distanze e si usano i dispositivi di protezione. Perciò siamo tranquilli dal punto di vista della sicurezza e del contagio».
Ci si deve prenotare?
«Si telefona prima, sì. Esattamente come quando facevamo le visite con il divisorio di vetro, è necessario avvisare così si concorda il giorno e l'orario. Anche per una questione di risorse».
Cioè?
«Serve un operatore che prepari l'ospite, che lo porti fuori, altri che controllino, serve chi lo riporti in camera. E ovviamente il personale è limitato quindi abbiamo la necessità di organizzarci».
Siete carenti di personale?
«Di personale infermieristico certamente, ma questo lo diciamo da un pezzo. E comunque la ricerca alla fine non termina mai soprattutto per il fatto che alle strutture come la nostra serve personale qualificato».
Torniamo alle visite, gli ospiti non vaccinati possono incontrare comunque i parenti?
«Sì ma con il divisorio in vetro. Alcuni ospiti non hanno potuto ricevere il vaccino per motivi di salute e non vogliamo rischiare quindi per loro non si faranno incontri all'aperto senza divisorio. La protezione dei nostri anziani viene prima di tutto, abbiamo già visto cosa può accadere se non si sta attenti».
E gli allettati come faranno?
«Per loro dobbiamo ancora trovare una soluzione. Chi è in carrozzina si può spostare, per chi è immobile a letto le cose sono più difficili. In questo momento stiamo continuando con le videochiamate, un metodo che utilizziamo fin dai primi momenti della pandemia».
Quanto restano i familiari degli ospiti?

«Circa mezz'ora. Anche qui serve organizzazione perché gli orari di visita sono contingentati. Non possiamo far venire i parenti degli ospiti durante i pasti, quando fanno visite mediche o attività».
Si.Mo.
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Il Gazzettino