Si è notata l'assenza del comandante Paolocci

Si è notata l'assenza del comandante Paolocci
«Ne diremo tante di parole pubbliche e private sulla nostra città nei mesi che verranno... Che nessuno possa sentirsi offeso, o scandalizzato, o umiliato, o stigmatizzato, o...

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«Ne diremo tante di parole pubbliche e private sulla nostra città nei mesi che verranno... Che nessuno possa sentirsi offeso, o scandalizzato, o umiliato, o stigmatizzato, o odiato, dalle nostre parole».

Invita ad ascoltare l'esempio di Maria il vescovo Cipolla. Maria ispiratrice di parole veritiere, rispettose mai esagerate o violente. Ma come non cogliere in quel discorso ieri sul palco per la tradizionale festa della Madonna dei Noli, un avviso, una preghiera, un consiglio ai toni che si useranno da gennaio per la prossima campagna elettorale?
Insulti ne sono volati già troppi, sembra dire Cipolla. La cultura di questa città non li merita. Dunque dobbiamo tutti sentirci responsabili, «nei discorsi tra amici e nei discorsi politici, fra quelli che vogliono raccontare il bene fatto e quelli che vogliono denunciare i mali che ostacolano il bene comune» che esiste il giusto mezzo.
Ma non è solo questione di forma. Davanti ai Vigili del Fuoco, ai tassisti, alle crocerossine e alle forze dell'ordine, insomma agli exempla ammutoliti dal cianciare dei politici il vescovo ricorda il fiume carsico che scorre nelle vene della città: «quasi 2mila associazioni di volontariato» e riflette: «Raccontare il bene che questa città sta vivendo: forse è proprio ciò che oggi un po' ci manca». Ascoltare i sussurri dei più deboli e dei volontari che li raccolgono.
Una predisposizione che si sposa con un'altra. «La vocazione di Padova è aperta a tutto il mondo e ai poveri. Credo che dobbiamo sentirci orgogliosi della storia che abbiamo ereditato. Tutte le città vivono nello scambio con chi viene da fuori», dirà subito dopo. Allargando un concetto che il commissario prefettizio Michele Penta aveva accennato nel suo intervento. «Padova è una città molto civile e ricca di solidarietà. Una comunità solidale e aperta che trasforma in testimonianza civica le tradizioni religiose».
Interrogato dai giornalisti su una coniugazione specifica di questo spirito, ovvero la questione profughi il Commissario ha precisato: «Accoglienza? Se il prefetto ha bisogno di una mano gliela darò volentieri anche in termini di spazi comunali. Non promettendo nulla che non possa mantenere. Padova penso che possa sostenere una microaccoglienza anche se in passato ha dato molto, come è vero che spicca la colonia di extracomunitari». Potrebbero riaprire alcune ex caserme? «Il prefetto l'ha escluso e mi trova d'accordo. Si fa accoglienza diffusa e senza creare ghetti o concentramenti».
Poco prima sul palco insieme a loro in rappresentanza delle istituzioni ci sono il presidente della Camera di Commercio, Fernando Zilio, il viceprefetto Antonello Roccoberton, il Questore e il comandante dei Carabinieri e della Finanza. Manca il comandante della Polizia Locale, Antonio Paolocci, al suo posto la vice, Luisa Ferretti.

Accompagnata dal coro della Natività della beata vergine Maria, l'autoscala dei Vigili del Fuoco si alza verso la statua della Madonna. Mauro e Piero, i due pompieri, posano i cuscini di fiori dei tassisti e dei Vigili del Fuoco quasi al culmine della colonna. Le sirene squarciano l'aria e il gioco dei riverberi esalta gli spiriti.
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Il Gazzettino