Shoah e foibe, Ciambetti: «Offensivo metterle assieme»

Shoah e foibe, Ciambetti: «Offensivo metterle assieme»
LA BACCHETTATATREVISO Treviso non distingue tra Shoah e Ricordo. Utilizza un unico calendario, in cui inserisce una mostra, dal 25 gennaio al 13 febbraio a Palazzo dei Trecento...

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LA BACCHETTATA
TREVISO Treviso non distingue tra Shoah e Ricordo. Utilizza un unico calendario, in cui inserisce una mostra, dal 25 gennaio al 13 febbraio a Palazzo dei Trecento dal titolo Ascari e schiavoni: il razzismo coloniale a Treviso che non ha alcuna attinenza con le stragi commemorate. E che urta la sensibilità di molte persone, soprattutto della comunità istriano dalmata e delle vittime delle foibe.

Scambio di cortesie tra il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e l'assessore all'istruzione del Comune Caterina Cabino che gli risponde: una bufala colossale,Ciambetti ha preso un granchio, faccia marcia indietro quanto prima.
«CALENDARIO CONFUSO»
Ma cosa è davvero successo in questa concitata giornata dove, ancora una volta, sul tema del ricordo si sono registrati scontri? In mattinata un'agenzia dà conto delle affermazioni di Ciambetti. «La legge n. 211 del 20 luglio 2000 definisce le finalità del Giorno della Memoria con cui onoriamo le vittime della Shoah come previsto dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.  Con la legge  30 marzo 2004 n. 92,   fissando il Giorno del Ricordo,  il Parlamento italiano volle  invece rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.  Ogni strumentalizzazione di  queste due giornate è da rifiutare e condannare». Il presidente del consiglio regionale è stato raggiunto dalla segnalazione di alcuni cittadini trevigiani che si erano sentiti lesi da un calendario, a suo dire, confuso. L'errore del Comune di Treviso insomma è quello di non mantenere i due eventi ben distinti, ma di fare un unico cartellone inserendo poi la mostra ( e i convegni) sul colonialismo. «Si ha quasi l'impressione di essere dinnanzi ad una operazione di revisionismo per molti aspetti reazionario in cui si pongono in secondo piano,  quasi oscurandoli, la Shoah, le Foibe e l'esodo istro-dalmata» accusa Ciambetti.

«Mi auguro che il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti abbia la decenza di ammettere velocemente di avere preso un granchio. Da anni ormai il Comune di Treviso raggruppa sotto uno stesso titolo Calendario civico' fatti e ricorrenze importanti del nostro Paese che ci impegniamo a ricordare senza darne letture di alcun tipo se non storico» replica Cabino. «Spero che il Presidente abbia compreso di essere caduto in un tranello, probabilmente tesogli da qualcuno che ha ritenuto di strumentalizzare queste due date storiche, ovvero il Giorno della Memoria e del Ricordo, trasformandole in un'occasione per fare sterile campagna elettorale». Ma Ciambetti non indietreggia. «Un cartellone confuso, che non rispetta due tragedie distinte, e che ha urtato la sensibilità di molti trevigiani».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino