Sfrattata e senza soldi: Fondazione Mazzotti sempre più all'angolo

Sfrattata e senza soldi: Fondazione Mazzotti sempre più all'angolo
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TREVISO - Hanno dovuto fare i bagagli in due settimane. Un trasloco interno, dal primo al secondo piano dello stabile (di proprietà della Provincia) di via Marchesan, per far posto alla Prefettura che ha chiesto e ottenuto gli spazi per allestire un osservatorio su profughi e richiedenti asilo. Ultimo segnale di una situazione che vede la Fondazione Mazzotti per la civiltà sempre più ai margini della vita culturale trevigiana.

Dimenticata dalle istituzioni, che una ad una si sono sfilate, a parte la Provincia che ha continuato a garantire lo stabile e ha dovuto sospendere il finanziamento a fronte dei corposi tagli di budget subiti. Vacilla così una delle più prestigiose istituzioni trevigiane, intitolata alla memoria di Bepi Mazzotti ed erede della sua intera biblioteca e della sua enorme vastità d'interessi. Un trattamento che a livello ufficiale non è stato ancora oggetto di una presa di posizione diretta, ma pare lasciare senza parole gli associati e parte del cda che, con enorme fatica, sta ripianando il buco finanziario creato dalla precedente gestione e che oggi, con la presidenza di Marco Tonon, sopravvive grazie al volontariato e grazie alle sole entrate garantite dalle tessere associative.
Ora non solo le attività della fondazione sono paralizzate ma anche l'accesso alla preziosa biblioteca è reso difficile dal trasloco: non essendoci un collegamento diretto tra i piani e l'archivio, i volumi vanno prenotati con giorni d'anticipo, con il disagio che si può immaginare per studiosi e frequentatori.
Il mayday sembra rivolto prima di tutto al Comune di Treviso e all'assessorato alla cultura, che in questi ultimi tempi ha privilegiato altre urgenze come, viene sottolineato, quella del liceo Manzato. Però, questo immobilismo potrebbe assestare il colpo finale a una realtà che conserva memorie preziosissime della città, dagli scritti di Mazzotti alla storica battaglia per le ville venete. «Difficile sopravvivere in queste condizioni» ammettono a denti stretti all'interno della fondazione.

Elena Filini
© riproduzione riservata
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Il Gazzettino