Set di cinema al castello di Thiene per le riprese del bio-pic Il Boemo

Set di cinema al castello di Thiene per le riprese del bio-pic Il Boemo
LE RIPRESE Mozart, più giovane di lui, lo ammirava e lo prendeva a esempio. «Egli trasuda fuoco, spirito e vitalità» diceva. Nell'Europa di fine 700,...

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LE RIPRESE
Mozart, più giovane di lui, lo ammirava e lo prendeva a esempio. «Egli trasuda fuoco, spirito e vitalità» diceva. Nell'Europa di fine 700, Josef Missliveek, o meglio il Boemo a causa del suo nome quasi impossibile da pronunciare per gli italiani, era un vera e propria star, più ricercata e affermata del collega Amadeus: firmò numerose opere, oratori, oltre a sinfonie, concerti, ouverture e musica da camera, ottenendo un successo straordinario. Eppure sia lui sia la sua musica furono quasi completamente dimenticati nei secoli successivi. Ci ha pensato Petr Václav, pluripremiato regista ceco trapiantato in Francia a rendere omaggio a questo prolifico compositore con il biopic in costume Il Boemo, coproduzione Italia-Repubblica Ceca-Slovacchia agli ultimi ciak al Castello di Thiene, dopo aver attraversato la penisola partendo proprio da Venezia, punto di approdo del protagonista del film.


LA STORIA
A Venezia il Boemo incontra la prima committenza, e in laguna torna più volte nell'arco del racconto, dopo aver toccato altre province del Veneto, da Verona a Vicenza, passando per ville e palazzi nobiliari, salotti aristocratici ma anche osterie e locande popolari. «Sono molto contento di accogliere in Veneto una produzione internazionale di valore come Il Boemo, progetto sostenuto dalla Regione Veneto con il bando 2020 e prodotto da una delle più dinamiche case di produzione italiane, Dugong - spiega il direttore della Veneto Film Commission Jacopo Chessa - Il territorio della regione gioca un ruolo importantissimo in questo film che racconta un pezzo di storia della musica dimenticato, attraverso un personaggio che ha avuto una vita straordinaria».
Ambientato alla fine del 1700 il film vuole riportare agli occhi dello spettatore la luce della Serenissima e, come conferma il regista Vaclav, l'idea è di ricostruire fedelmente lo spirito del suo tempo e la ricchezza dell'Italia che a quell'epoca fiorisce di corti e repubbliche desiderose di eccellere. Le arie e le composizioni di Missliveek sono state riscoperte dopo 250 anni e vengono utilizzate come colonna sonora del film, registrata dall'orchestra Collegium 1704. Sotto la direzione di Václav Luks si è esibita la star della lirica Philippe Jaroussky insieme a Raffaella Milanesi, e i tanti altri cantanti coinvolti nel film che vanta un cast internazionale, tra cui Vojtek Dyk nei panni del protagonista, Elena Radoncich, Barbara Ronchi, Lana Vlady.
Un'invasione di 700 anche per l'ultima giornata di riprese al Castello di Thiene, e un gran dispiego di energie per una coproduzione che arriverà poi sul grande schermo tra un anno, destinata ai festival di cinema nel 2021. «Da sempre il Castello è stato scelto come location di film - chiude Francesca di Thiene, comproprietaria del Castello di Thiene - perché propone ambientazioni di epoca e stili diversi».

Chiara Pavan
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Il Gazzettino