«Serve un patto per Venezia»

«Serve un patto per Venezia»
Serve un patto per Venezia, «un patto forte col Governo». Tutti assieme a prescindere dal colore politico, come in passato fecero Pellicani, Rocelli, Visentini, Degan,...

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Serve un patto per Venezia, «un patto forte col Governo». Tutti assieme a prescindere dal colore politico, come in passato fecero Pellicani, Rocelli, Visentini, Degan, lasciando da parte le sterili polemiche. Per il bene comune.

Per Gianni De Checchi, direttore di Confartigianato, è questa l'unica ricetta possibile per cercare di affrontare e risolvere i problemi della città, in un periodo in cui le risorse economiche sono scarse.
«Se non riusciamo a ricostruire questo patto stiamo freschi! Vedremo twitter e tormentoni sulla stampa per i prossimi cinque anni e basta - sostiene De Checchi - Quindi la mossa del sindaco Brugnaro è stata perfetta: al ristorante, nel sottoscala o nel piano nobile non importa, ognuno ha il suo stile, non facciamo troppo gli schizzinosi. Quello che conta adesso è che tutti devono dimostrare di avere la statura dei grandi del passato: Venezia deve diventare l'impegno centrale di tutti. La squadra "dei veneziani" deve rinascere».
Il direttore di Confartigianato confessa che l'inizio della "cura Brugnaro" lo ha lasciato piuttosto freddino: «Dopo 36 anni di lavoro in città e tanti sindaci, assessori, commissari e super manager visti passare, non sono certo facile né agli entusiasmi né alle ruffianerie. E nemmeno alle facili critiche», spiega De Checchi, aggiungendo che non mancano «le perplessità per una Giunta un pochino inesperta e per la personalità leggermente autoreferenziale (...) ed è forte la preoccupazione in attesa di un sindaco e degli assessori che stanno "studiando" la città rischia di «morire soffocata dal turismo becero ed inutile, dalla mancanza di risorse e quindi anche di lavoro per le imprese, dall'assenza di manutenzioni e di progetti strategici».
Ma le polemiche non servono a nulla, conclude De Checchi, invitando i veneziani a fare squadra. Alternative non ce ne sono: «Cosa volete che faccia dalla mattina alla sera un sindaco che non ha una lira?»
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Il Gazzettino