La partecipazione della città è stata intensa, ma un po' a macchia di leopardo. Diciamo che le iniziative a buon mercato, come quella delle bandiere a mezz'asta negli alberghi...
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La mattina in piazza ci sono state centinaia di persone che, in barba all'acqua alta, hanno atteso volonterose che la marea si abbassasse e di poter entrare nei recinti loro assegnati dopo i controlli di rito da parte delle forze dell'ordine. Tra loro studenti, pensionati, lavoratori che hanno preso un giorno di ferie o qualche ora di permesso per poter prendere parte alla cerimonia. La piazza era listata a lutto, con le serrande nei negozi e dei caffè chiuse a metà in segno di rispetto per la famiglia di Valeria Solesin e per tutte le vittime del terrorismo di matrice Isis.
Al di fuori del perimetro marciano, però, ognuno ha fatto come meglio credeva, fermo restando che le indicazioni dell'Ascom erano di abbassare le serrande in segno di lutto per almeno una decina di minuti e quelle dell'Aepe di non somministrare alimenti e bevande nello stesso intervallo di tempo. Tanti non hanno fatto proprio questo consiglio, continuando l'attività come sempre, mentre c'è chi, come un commerciante in calle larga Giacinto Gallina (ma anche altri) hanno tenuto chiuso il negozio per lutto cittadino.
Gli Artigiani hanno scelto un'altra partecipazione, quella di esporre bene in vista un cartello di solidarietà con la famiglia della vittima e di rispetto per il lutto cittadino.
Il personale della navigazione di Actv ha infine trovato una modalità singolare, ma efficace per aderire al lutto pur conservando il servizio pubblico. Alle 11 tutti i vaporetti, i motoscafi e le motonavi sono rimasti all'ormeggio e hanno osservato un minuto di "motori spenti" e poi sono ripartiti con un suono lungo di avvisatore acustico (il clacson dei battelli).
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Il Gazzettino