Serracchiani promette: altri 400 posti di lavoro

Serracchiani promette: altri 400 posti di lavoro
UDINE - «Faremo un bando nel secondo semestre del 2017 per assumere altri 250 operatori socio-sanitari su 400 nuovi ingressi totali. Altre assunzioni nel 2018». La presidente...

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UDINE - «Faremo un bando nel secondo semestre del 2017 per assumere altri 250 operatori socio-sanitari su 400 nuovi ingressi totali. Altre assunzioni nel 2018». La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ieri ha confermato così l'impegno regionale a fronte di una delle richieste più stringenti presentate dalla Cgil regionale che ha promosso a Udine un confronto sullo stato di attuazione della riforma sanitaria.

Una valutazione sostanzialmente positiva, quella del sindacato guidato dal segretario regionale Villiam Pezzetta, ma che non fa sconti e ha messo in riga le criticità: «Il problema del personale rimane il più cogente ha evidenziato Orietta Olivo, responsabile welfare nella segretaria regionale della Cgil Fvg -. L'inversione di tendenza c'è stata», ha ammesso ricordando le 800 assunzioni del 2016 di cui 299 nuovi posti e 500 stabilizzazioni, «ma dobbiamo continuare su questa rotta, perché il personale ha un'età media alta». Altra criticità evidenziata a più riprese nel partecipato confronto è stata quella relativa all'infrastruttura informatica del sistema sanitario. «È un problema che la regione ha da tempo ha risposto Serracchiani -. Abbiamo fatto interventi profondi, adesso dobbiamo allinearci e, soprattutto, far parlare tutte le nostre strutture che spesso utilizzano sistemi diversi».

Romano Paduano, segretario regionale di Fimmg Fvg, il sindacato dei medici di medicina generale, ha evidenziato le lentezze burocratiche che limitano l'attivazione di una delle dimensioni innovative della riforma: «L'iter delle procedure autorizzative ha sottolineato sta rallentando la nascita della medicina di gruppo integrata, cioè la rete tra i medici di base che consente la presenza 8 ore a giorno, 5 giorni a settimana». Secondo Paduano un passaggio che, oltre ad ampliare immediatamente il servizio al cittadino - finora si sono attivate 25 reti - «pone le basi per il decollo dei Cap, i Centri di assistenza primaria». «È una riforma invasiva, che richiede un cambio culturale, ed è chiaro che ci sono anche resistenze ha ammesso Serracchiani -. Tuttavia, ringrazio chi lavora in modo determinato alla sua attuazione. Stiamo intervenendo per velocizzare le procedure autorizzative».
Antonella Lanfrit
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Il Gazzettino