Sequestrati 200mila litri di spumante

Sequestrati 200mila litri di spumante
IL CASOTREVISO Sulle tavole italiane, tramite la grande distribuzione, ci finiva un vino made in Italy. Solo che il mosto utilizzato per produrlo, in violazione alla normativa...

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IL CASO
TREVISO Sulle tavole italiane, tramite la grande distribuzione, ci finiva un vino made in Italy. Solo che il mosto utilizzato per produrlo, in violazione alla normativa comunitaria, proveniva da un paese non appartenente all'Unione europea: la Moldavia. Per questo motivo la Guardia di Finanza di Treviso ha posto sotto sequestro 200mila litri di vino della cantina Contarini Vini e Spumanti Srl di Vazzola, azienda oggi da 30 milioni di fatturato l'anno ma salvata dal fallimento nel 2013 grazie ai soldi freschi arrivati, come nel caso del mosto, dall'Est Europa. A rilevarla fu il magnate russo originario di San Pietroburgo Vasili Dragan, proprietario non a caso di alcune prestigiose cantine moldave. E moldava è la società, con sedi anche all'estero, che gestisce tuttora la Contarini, dove nei giorni scorsi le fiamme gialle hanno posto i sigilli su 114.700 bottiglie di spumante pronto per la vendita.

I SIGILLI
Messe in fila una dietro l'altra, per capirci, le bottiglie sequestrate coprono la lunghezza di circa 22 chilometri. «Ma era solo una minima parte della produzione, quella finale della scorsa annata» precisa Marco Vetrano, comandante del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Treviso, il reparto che ha condotto le indagini, partite da una semplice, per quanto complessa, verifica fiscale. Stando a quanto ricostruito dai finanzieri la cantina, che produce anche Prosecco e vini di alta gamma, aveva affiancato alla glera e alle uve nostrane quelle moldave. Ne acquistava in grandi quantità, infatti sono stati sequestrati 17 lotti diversi per produrre vini frizzanti, spumanti, ma anche di altre varietà, che poi commercializzava, in Italia e all'estero, tramite la grande distribuzione. Sulle nostre tavole e soprattutto su quelle estere, così, arrivava un vino prodotto in Italia o, per dirla meglio, made in Italy. Ma che, di fatto, trattandosi di mosto proveniente da un paese extra Ue, di italiano aveva ben poco. Non veniva spacciato per Prosecco, sia chiaro, nè per vino doc, ma l'effetto definito italian sounding c'era eccome. Oltre alle quasi 115mila bottiglie di spumante sequestrate, la Finanza ha posto i sigilli su altri 111.500 litri di vino allo stato sfuso, in corso di fermentazione, cui era stato aggiunto il mosto non comunitario. A conti fatti, la merce sequestrata avrebbe consentito la messa in commercio di 260mila bottiglie di spumante «per un valore complessivo - precisano le fiamme gialle - di circa 800mila euro, da destinare alla grande distribuzione in Italia e all'estero.
LE SANZIONI
La Contarini si è vista comminare una sanzione amministrativa da 240mila euro e tutto il prodotto posto sotto sequestro, bottiglie e vino sfuso compreso (che una volta imbottigliato veniva venduto con 21 etichette diverse), essendo considerato non più commerciabile, è stato riconsegnato alla cantina. Che ora, in accordo con una distilleria, dovrà trasformarlo in aceto per uso industriale come previsto dalla normativa europea e come disposto, visti i risultati degli accertamenti della Guardia di Finanza, dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.
PRASSI CONSOLIDATA
Stando a quanto emerso l'utilizzo di vino e mosto importato dalla Moldavia alla Contarini andava avanti da anni. Per la precisione dal 2013, quando la società era passata di mano. Ma chissà quanto spumante di quel tipo è stato venduto in 5 anni considerato che la cantina fattura 30 milioni di euro all'anno, 15 dei quali oltre confine e 1,5 in area extra Ue. Le violazioni contestate, è bene precisarlo, sono di carattere amministrativo.

Non c'è niente di penale. Ma l'indagine della Finanza rischia di avere effetti deflagranti sul buon nome della filiera veneta del vino dopo la scossa data dalla recente indagine dei Nas, che hanno posto sotto sequestro, in area Docg, migliaia di ettolitri di Prosecco sofisticato nella produzione tramite l'utilizzo di zucchero non tracciato.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino