Sequestrata in montagna dal fidanzato

Sequestrata in montagna dal fidanzato
LA GRANDE PAURAUDINE Barricato in casa armato di martello, porte e finestre sbarrate, le chiavi appese al collo e la fidanzata sotto sequestro. C'è voluta oltre un'ora e mezza di...

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LA GRANDE PAURA
UDINE Barricato in casa armato di martello, porte e finestre sbarrate, le chiavi appese al collo e la fidanzata sotto sequestro. C'è voluta oltre un'ora e mezza di trattative per convincere L.P., 55 anni, panificatore di Maser (Treviso), a liberare L.F. (57), di Cannaregio, e a farsi accompagnare in ospedale. L'uomo è stato denunciato dai carabinieri di Castelnovo per sequestro di persona e resistenza aggravata.

L'emergenza risale a venerdì mattina. A insospettirsi è stata una psicoterapeuta del Centro di igiene mentale di Asolo: il paziente non si era presentato all'appuntamento. Ha tentato inutilmente di rintracciarlo, finché ha saputo dai parenti che si trovava nella casa di montagna, a Vito d'Asio, assieme alla fidanzata. Anche i familiari hanno cominciato a preoccuparsi. Dall'unico contatto telefonico che sono riusciti a stabilire si sono resi conto che era in preda a una crisi e che la fidanzata era in pericolo. È stato contattato il Centro di salute mentale di Maniago, ma quando in via del Molino è arrivata l'ambulanza, il panettiere ha chiuso la porta con due mandate impedendo alla compagna di uscire.
Erano le 10 del mattino. La situazione è peggiorata quando sono arrivati i carabinieri. L'uomo si è arrabbiato e ha cominciato a brandire un martello. «È tutta colpa vostra», gridava. I militari hanno cercato di riportarlo alla calma, di convincerlo a far uscire la donna. L'emergenza è durata fino alle 12.40, quando il panettiere di Maser ha accettato di aprire la porta d'ingresso e consegnare le chiavi che aveva appeso al collo. Si è affidato al medico del Centro di salute mentale di Maniago, sempre rimasto in contatto telefonico con la collega di Asolo e che è riuscito a tranquillizzare il paziente, finché lo ha fatto stendere sul lettino dell'ambulanza. Quando l'uomo si è calmato, è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Pordenone, dove è stato sottoposto alle terapie di cui aveva bisogno.

La fidanzata veneziana, molto provata, ieri mattina ha ricostruito la vicenda in caserma. Non ha subìto violenze, ma soltanto minacce e atteggiamenti ostili. Ha spiegato che l'uomo le ha impedito per due ore di avere contatti con amici e parenti. Non voleva ascoltarla e non la lasciava uscire di casa. Al termine della sua verbalizzazione i carabinieri hanno inviato un'informativa in Procura segnalando l'episodio e le condizioni di salute del panettiere di Maser.
C.A.
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Il Gazzettino