Non più 181 consiglieri, ma 32 a Venezia e 32 a Mestre. Un risparmio di 119 milioni di euro l'anno e la possibilità di avere un proprio sindaco nel consiglio metropolitano. Per...
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«Senza contare che divise sarà possibile eliminare le municipalità» aggiunge il presidente del comitato, Stefano Chiaromanni. Poi spiega le ragioni della battaglia referendaria, che li ha portati a raccogliere 9mila firme, anche tra i residenti delle municipalità più critiche rispetto alla separazione, come Marghera: «Il Comune è commissariato e indebitato e Mestre è trattata come la periferia. E in queste condizioni anche il miglior candidato non potrà governare». Per poter organizzare il referendum prima delle elezioni c'è un'ultima speranza: il consiglio regionale previsto nella terza settimana di febbraio. Il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato ha assicurato che il voto sulla meritevolezza del referendum sarà al primo punto dell'ordine del giorno. Anche se da novembre a oggi non è stato solo il centrosinistra a mettere i bastoni tra le ruote: «Anche Ncd, Forza Italia e Lega fanno di tutto per farci perdere tempo» commenta Chiaromanni. Il comitato ha scelto di organizzare un convegno (in programma il 19 febbraio alle 18,30 al «Due Portoni» a Mestre) e di invitare alcuni sindaci del territorio per discutere le tematiche dell'amministrazione locale e capire come vengano gestiti i Comuni autonomi. Hanno già aderito Silvia Conte di Quarto d'Altino, Giovanni Battista Mestriner di Scorzè e Alvise Maniero di Mira. (M.Fus).
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Il Gazzettino