Senza lavoro, figlio a carico: sfrattato dalla casa-alloggio

Senza lavoro, figlio a carico: sfrattato dalla casa-alloggio
BELLUNO - (a.tr.) Senza lavoro e con un figlio piccolo a carico. Il Tar respinge il ricorso presentato da un cittadino bellunese contro il Comune di Belluno e ora, l'uomo, è...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BELLUNO - (a.tr.) Senza lavoro e con un figlio piccolo a carico. Il Tar respinge il ricorso presentato da un cittadino bellunese contro il Comune di Belluno e ora, l'uomo, è costretto a lasciare l'abitazione. La vicenda coinvolge uno degli abitanti delle case di emergenza Kraller di via Lungardo, (nella foto) affidate in via provvisoria dai servizi sociali a chi, senza lavoro, non può sostenere le spese di un affitto. Il requisito per abitare negli appartamenti, però, è la partecipazione attiva ai progetti sociali pensati dai servizi per aiutare a trovare occupazione; venuto meno questo requisito, decade anche la possibilità per la persona di mantenere la casa. I primi solleciti a pagare il canone e a lasciare l'appartamento risalgono a oltre un anno fa, a questi è seguita l'attivazione automatica della procedura coattiva. L'uomo è stato sfrattato e ha presentato ricorso. La speranza di vincere la causa però è sfumata mercoledì, con la sentenza che ha bocciato il ricorso. «Anche se in astratto ci fosse un fondamento giuridico valido -commenta l'avvocato Erminio Mazzucco-, da un punto di vista socio famigliare si evidenzia come da una parte vi sia un'ampia disponibilità ad accogliere persone bisognevoli provenienti da altri continenti e come dall'altra vi siano persone indigenti italiane messe sulla strada». Ma il Comune non poteva fare diversamente, chiarisce il sindaco Jacopo Massaro: «Non abbiamo alternative, bisogna avere dei requisiti per abitare li e chi non li ha perde il diritto a starci».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino