Sensa, due anni per tornare a casa

Sensa, due anni per tornare a casa
È stata una corsa contro il tempo: da un lato, per puntellare i muri pericolanti; dall'altro, per liberare parte dei locali dalle macerie, prima che l'acqua dei giorni scorsi le...

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È stata una corsa contro il tempo: da un lato, per puntellare i muri pericolanti; dall'altro, per liberare parte dei locali dalle macerie, prima che l'acqua dei giorni scorsi le inzuppasse, appesantendole ulteriormente. E ora, già dalla prossima settimana, verrà costruita una copertura provvisoria. Procedono così, a ritmo serrato, i lavori per la messa in sicurezza dei due edifici colpiti dal terribile incendio del 17 febbraio scorso, tra fondamenta della Sensa e calle delle Muneghe.

Ma ad oltre un mese dal disastro, diventa sempre più evidente che prima che tutte le famiglie coinvolte - una dozzina, molte di anziani soli - possano riavere la proprio casa, ci vorrà molto tempo. A sentire i tecnici al lavoro, non meno di un anno e mezzo, più probabilmente due. Fiamme devastanti quelle di quel giorno, alimentate dal vento, e ora un contesto complicatissimo, tra responsabilità da accertare, assicurazioni in ballo, possibili cause tra proprietari che si profilano.
L'incendio partì dall'edificio giallo, quello più devastato, scoperchiato e con le pareti scoppiate, all'incrocio tra la fondamenta e la calle. Colpa, pare, di un banale corto circuito. Su questo sta indagando la Procura. E per questo, in questa zona, le macerie non si sono potute rimuovere, in attesa che i periti facciano le loro indagini. Qui ci si è limitati a puntellare le pareti pericolanti per consentire di muoversi in sicurezza. Una mezza dozzina i nuclei familiari che vivevano tra queste mura e ora sono rimasti senza un tetto. Ingenti anche i danni patiti dal caseggiato a fianco, quello rosso, dove le fiamme sono arrivate in un secondo momento. Le cinque famiglie coinvolte si sono riunite in condominio, c'è chi è intenzionato a fare causa ai proprietari della casa da cui è partito l'incendio.
Tre appartamenti sono da rifare completamente, gli altri due da restaurare. Per ora, per garantire la sicurezza del futuro cantiere, qui sono state eliminate le macerie e sarà realizzato il tetto provvisorio. Resta il dramma di tante famiglie destinate a restare a lungo senza una casa. La maggior parte è ospite di parenti. Per alcune è stato il Comune a trovare una sistemazione, come nel caso della famiglia di 7 persone ospitata, però, in un appartamento da 4. L'amministratore di condominio si augura che il Comune possa dare un aiuto più concreto in futuro, anche per velocizzare i lavori.

Intanto, venerdì scorso, ha riaperto l'"Anice stellato", il ristorante solo lambito dall'incendio, ma che ha impiegato ben un mese per riavere i permessi necessari.
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Il Gazzettino