«Sempre in rosa fino al 2020»

«Sempre in rosa fino al 2020»
Fausto Pinarello, Treviso si conferma abbonata al Giro. «Non potrebbe essere altrimenti per una delle città più ciclistiche...

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Fausto Pinarello, Treviso si conferma abbonata al Giro.

«Non potrebbe essere altrimenti per una delle città più ciclistiche d'Italia e al mondo. In buona pace di qualche commerciante che storce sempre il naso. Qui la diffusa passione della gente per le due ruote si tocca ogni giorno con mano. In più abbiamo un gruppo di persone che crede negli eventi, li propone e li sa organizzare sempre in modo egregio e viene giustamente premiata».
Avrebbe sicuramente preferito l'arrivo di questa crono.
«Ovvio. Ma sinceramente sarebbe stata una tappa tecnicamente troppo piatta, per soli specialisti. Così vallonata e lunga va bene. Darà una svolta alla classifica e tutti ne parleranno a lungo. Poi si termina in una zona d'eccellenza, tra le favolose colline del Prosecco patrimonio dell'Unesco. L'arrivo a Valdobbiadene è ottimo. Bravo anche il sindaco che dopo aver vinto le titubanze dell'inizio col suo Comitato ha lavorato benissimo».
La pedana di partenza in piazza del Grano, proprio davanti al negozio: un sogno.
«Da qui è partito mio padre, investendo nell'attività le famose 100mila lire della maglia nera del '51, l'ultima assegnata. Per noi è un simbolo. Giusto qui, anche per la logistica. Ci torniamo dopo l'esperienza del 2012. E poi non è che in città ci siano altre zone più belle».
La tappa Maglia Nera di domani è dedicata proprio a "Nani" Pinarello.
«Quattro anni fa, quando iniziò la nostra partnership con Rcs non avevamo certo l'intenzione di dedicare queste giornate a qualcuno della nostra famiglia. Invece prima Andrea, poi mio papà Giovanni ci hanno lasciato. Il ricordo va a loro».
Con Rcs proseguirà il cammino?
«Non molliamo di sicuro. C'è ancora un altro anno di contratto, ma l'intenzione è di prolungare, almeno fino al 2020. Investiamo solo qui. Stesso discorso vale per il team Sky».
Per il vostro marchio mondiale, il Tour de France sarebbe il palcoscenico ideale.
«Non proprio. Sono italiano e amo il made in Italy. Il Tour arriva a luglio. A livello commerciale sarebbe troppo tardi per presentare i nuovi modelli. Domani sera (oggi, ndr) al Bhr abbiamo 270 addetti della forza vendita da tutto il mondo. Ipotesi Grand Dapart del Tour da Venezia? Affascinante, ma avrei le mie riserve».
Di Grande Guerra da celebrare al Giro non ne parla più nessuno.
«Non chiedetelo a me. Non sono mai entrato nel merito. Questi argomenti che piacciono ai politici. Noi facciamo solo bici. Renzi vuole addirittura portare a Firenze l'adunata degli alpini del 2017».
Sua sorella Carla saluterà il Giro da infortunata.
«Ci sta, capita se pedali, ma proprio in questo periodo non ci voleva. La bici ha due contro indicazioni: o te la rubano oppure rischi di cadere e farti male. Purtroppo è capitato a lei».
Entriamo nel vivo della corsa. Il suo Richie Porte, punta del team Sky equipaggiato dalle favolose Dogma K8, a Valdobbiadene poteva vincere la crono e conquistare la rosa.

«Sarebbe stato il massimo, ma dopo quello che gli è successo il doppio colpo sfuma. Il podio di Milano resta l'obiettivo e solo Contador può perdere questo Giro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino