Sembrava una vicenda che riguardasse solo la Cina e altri Paesi vicini. Poi quasi

Sembrava una vicenda che riguardasse solo la Cina e altri Paesi vicini. Poi quasi
Sembrava una vicenda che riguardasse solo la Cina e altri Paesi vicini. Poi quasi all'improvviso il coronavirus si è abbattuto sul nostro territorio. In queste circostanze...

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Sembrava una vicenda che riguardasse solo la Cina e altri Paesi vicini. Poi quasi all'improvviso il coronavirus si è abbattuto sul nostro territorio. In queste circostanze drammatiche, dove incombe il pericolo e regna l'incertezza, acquistano maggior rilievo le istituzioni e i gruppi sociali. Spetta a loro svolgere un compito primario, quello di perseguire in armonia il bene comune, cercando di alleviare la situazione.

In primis, il governo regionale che, in stretto coordinamento con il governo centrale, ha concorso nelle decisioni riguardanti la difesa della salute e il contenimento della pandemia. Il presidente Zaia è salito alla ribalta nazionale per aver accolto, dopo qualche frizione, il suggerimento del professor Crisanti dell'Università di Padova di praticare il tampone in modo estensivo, contenendo così contagi e decessi. Naturalmente altra istituzione messa sotto pressione è stato il sistema sanitario regionale. Si sono vissuti momenti frenetici per reperire i letti per le terapie intensive e per le mascherine, allora introvabili. Intanto le scuole avevano avviato le lezioni a distanza.
In seguito l'applicazione del lockdown ha prodotto, con l'emergenza economica, una grave emergenza sociale. Le aziende di qualsiasi tipo, salvo i negozi di generi alimentari e le farmacie, hanno dovuto chiudere. Nella pubblica amministrazione e in certe attività di servizio si è fatto ricorso allo smart-working, ma alla fin fine è esplosa la mancanza di lavoro colpendo soprattutto i tanti lavoratori privi di tutela. Il governo è intervenuto per sanare questa situazione, ma la nostra atavica lentezza nella erogazione sia del credito bancario che della Cig, ha frenato di molto l'arrivo dell'atteso beneficio. Sono interventi che, per loro natura, non possono soddisfare tutti i bisogni di una società piegata: dalle imprese che non potranno riaprire alle molte persone che rischiano di entrare in uno stato di povertà.

L'indagine Demos offre una valutazione sull'azione di queste istituzioni e gruppi sociali nel nostro territorio. Sanità e aiuti alla povertà, oltre all'offerta di beni alimentari, sono i tre campi nei quali gli attori che vi hanno operato ottengono i giudizi più lusinghieri. Addirittura il personale medico sanitario raggiunge quasi il plebiscito dei consensi. È la conferma della gratitudine della popolazione verso una classe di professionisti e di operatori sanitari che hanno dato l'anima per aiutare i pazienti tanto da lamentare anche loro delle vittime. Così particolarmente significativo è l'apprezzamento dell'opera svolta dalle associazioni di volontariato, che vengono ad alleviare con la loro azione i disagi sociali e attenuare le gravi disuguaglianze che la globalizzazione determina. Nell'insieme, il Nordest dimostra un generale apprezzamento delle attività svolte dalle istituzioni e dai gruppi sociali confermando, oltre alla loro importanza in questo particolare momento, l'efficacia della loro azione nella ricerca del bene comune.
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Il Gazzettino