Sel "appoggia" Boraso «Cacciari al Quirinale»

Sel "appoggia" Boraso «Cacciari al Quirinale»
(m.f.) La proposta di una candidatura trasversale di Massimo Cacciari al Quirinale, lanciata ieri da Renato Boraso trova un primo alleato in Sinistra, ecologia e libertà....

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(m.f.) La proposta di una candidatura trasversale di Massimo Cacciari al Quirinale, lanciata ieri da Renato Boraso trova un primo alleato in Sinistra, ecologia e libertà. Federrico Camporese, coordinatore metropolitano di Sel, non la prende come una "barzelletta" come ha fatto l'interessato, declinando l'invito a priori, ma parla di mossa strategica per Venezia.

«La candidatura di un autorevole veneziano - dice Camporese - che tanto si è speso per contrastare le derive e le penalizzazioni subite dalla città, potrebbe contribuire a risarcire il nostro territorio, in termini di attenzioni e di comprensione della sua specificità».
L'appello che Sel rivolge a tutte le forze politiche e sociali è molto serio e, pur considerando l'uscita di Boraso una boutade, si dichiara pronto a sostenere in tutti i modi l'iniziativa affinché possa assumere la consistenza necessaria per iniziare a decollare e a diventare credibile anche a livello nazionale.
«Sulle qualità accademiche e culturali - spiega - non nutriamo dubbi, ma questa candidatura potrebbe essere utilissima sul piano politico. Oggi Venezia è messa all'angolo, abbandonata ad un commissariamento che subisce la presenza ingombrante di poteri forti che usano questa stagione per portare avanti i loro interessi indisturbati».
Per il leader di Sel, un veneziano di peso alla presidenza della Repubblica potrebbe portare all'attenzione del Paese i problemi gravissimi derivanti dalla penalizzazione strutturale di Venezia. Unica tra le grandi città, Venezia ha conteggiate nel patto di stabilità risorse come gli incassi del Casinò e i trasferimenti di Legge speciale. Entrambe entrate che nel periodo di riferimento del Patto c'erano e oggi non ci sono quasi più.
«A questo - conclude Camporese - si aggiunge il taglio delle risorse statali alla città ben maggiore che altrove: 66 per cento in quattro anni contro una media del 43 per cento».
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Il Gazzettino