Seicento contagi, focolai in 5 aziende

Seicento contagi, focolai in 5 aziende
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L'ALLARME
TREVISO Focolai nelle aziende. Cinque ditte trevigiane devono far fronte a una serie di contagi da coronavirus tra il loro personale. I cluster contano una decina di positività per azienda. Tra le altre, c'è un caseificio, un'impresa che produce mobili e così via. Al momento non si registra la chiusura di intere attività. Ma in diverse situazioni si è chiamati a fare i salti mortali cercando di coprire i turni con gli straordinari dei lavoratori rimasti in servizio. «Le persone positive sono subito state messe in isolamento domiciliare -fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl- i loro colleghi sottoposti a screening e risultati negativi, invece, possono continuare a lavorare senza problemi». Non è tutto. Ieri è stato sospeso il Concerto di Natale che il coro Stella Alpina avrebbe dovuto tenere nella chiesa di Falzè di Trevignano. Alcuni componenti sono risultati positivi al Covid. E di conseguenza l'esibizione è stata bloccata. Ci sono anche questi focolai tra i cluster che stanno facendo schizzare alle stelle il numero dei positivi nella Marca. Ieri sono emersi altri 607 nuovi contagi.

I NUMERI
Ad oggi sono in tutto 6.609 i trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione. E si moltiplicano le code davanti al Covid Point per i tamponi. Ieri si è formata una nuova fila di auto dall'ingresso del centro dell'ex dogana di Treviso verso la rotatoria della tangenziale sulla Noalese. Tanto che sono dovuti intervenire anche i carabinieri. L'Usl ha già potenziato le linee per i test. Così come la task force per il tracciamento dei contatti. Gli operatori sono passati da 69 a 80. «Un numero che non avevamo mai raggiunto prima nel corso dell'epidemia -dice il direttore generale- facciamo 7mila tamponi al giorno. Il servizio di tracciamento è impegnato in un super-lavoro. I casi sono tanti. Basti pensare che 421 classi delle scuole oggi sono in quarantena o monitoraggio. Se si trova un positivo tra i contatti, poi, il cerchio si allarga ulteriormente ad altre persone». Per questo l'Usl ha ridotto dell'80% i tamponi a pagamento, quelli fatti per ottenere il Green pass, in modo da potersi concentrare sui test per le persone sintomatiche e per i contatti di casi positivi. Nei Covid Point si facevano mille tamponi a pagamento al giorno. Adesso si è a 200. L'azienda sanitaria ha chiesto alle farmacie di bilanciare le necessità aumentando il numero di test, sempre al prezzo calmierato di 15 euro, per i non vaccinati che hanno bisogno della certificazione verde temporanea. Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, ha aperto le porte a un aumento.
LA TASK FORCE

Di pari passo, l'Usl ha anche chiesto all'Ordine dei farmacisti di Treviso di inviare personale vaccinatore nei centri dove vengono eseguite le iniezioni anti-Covid. «Abbiamo già girato una circolare ai nostri iscritti -rivela il presidente Giuseppe Losego- chiedendo la disponibilità a coprire turni di sei ore». Adesso si attende di capire quante adesioni ci potranno essere. Sul fronte del personale, a breve l'Usl potrà contare su un contingente aggiuntivo inviato dalla struttura commissariale guidata da Figliuolo: 6 medici, 3 assistenti sanitari e 4 infermieri. Lavoreranno tutti nei centri vaccinali. Mentre per velocizzare lo screening nelle scuole si potrà contare pure su un paio di squadre mobili dell'esercito. Dopo l'apertura del nuovo centro vaccinale di Asolo, infine, l'Usl sta lavorando per aprire una nuova sede vaccinale anche tra Conegliano e Vittorio Veneto. L'idea è di prendere in affitto una struttura proprio a Conegliano. L'ipotesi Vittorio Veneto resta ancora viva. Ma in quest'ultimo caso il complesso sarebbe un po' troppo decentrato.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino