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PORDENONEGli disse che conosceva una persona in grado di dargli una mano e lui, artigiano di origine albanese che realizzava piastrelle artistiche a Cavasso Nuovo, le chiese di trattare. Silvia Fratini, quarantunenne di Budoia, si diede da fare e trovò a Bologna una persona interessata a quelle particolari piastrelle. Garantiva anche l'esclusiva. La trattativa - secondo l'imputazione - si concluse con la vendita di dieci piastrelle per un importo di 10 mila euro. Definita la compravendita, la 41enne chiese a titolo di rimborso spese per 2.500 euro. L'artigiano cominciò a versare la somma richiesta, ma poi scoprì che in realtà la vendita delle piastrelle non era stata perfezionata. La Fratini ha dovuto affrontare un processo per l'ipotesi di truffa. Il vpo Enrico Schenato al termine dell'istruttoria dibattimentale ne aveva chiesto l'assoluzione, in quanto era emerso che la donna non aveva mai incassato i 10 mila euro provento della vendita. Non è stato delle stesso avviso il giudice Iuri De Biasi, che ha emesso una sentenza di condanna: sei mesi e 300 euro di multa (pena sospesa), escludendo però responsabilità in capo alla richiesta di rimborso spese di 2.500 euro, per la quale è stata assolta.
La vittima dopo la denuncia non si era costituita parte civile al processo.
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Il Gazzettino