Sei animali notturni e le loro crisi al bancone del bar

Sei animali notturni e le loro crisi al bancone del bar
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TEATRO
Sei animali notturni illusi e perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni. Aggrappati ad una speranza che resiste come quelle erbacce infestanti che crescono e ricrescono senza che si riesca mai ad estirparle. Sono questi i protagonisti di Animali da bar, il lavoro dall'impronta pop e portatore di un riso amaro con cui la compagnia Carrozzeria Orfeo affronta il malessere di una società triste e chiusa in se stessa.

FRUSTRAZIONI
I personaggi sono costruiti quasi come maschere con peculiarità che li rendono allegorie di universi differenti. Un vecchio malato, misantropo e razzista; una donna ucraina dal passato difficile che affitta il proprio utero ad una coppia italiana; un imprenditore che gestisce un'azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra. L'ambientazione è giocata nella luce livida di un bar di un quartiere di una metropoli. «Se appoggiati al bancone troviamo gli ultimi brandelli di un occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza si legge nella presentazione dello spettacolo - oltre la porta c'è il prepotente arrivo di un oriente portatore di saggezze e valori ormai svuotati e consumati del loro senso originario e commercializzati come qualunque altra cosa».
La drammaturgia di Gabriele Di Luca si approccia al mondo come il bisturi di un chirurgo alla carne. «Tutto è venduto e sfruttato in Animali da Bar scrivono i registi Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti - La morte e la vita si adeguano alle logiche del mercato. E quando l'alcool allenta un pochettino la morsa e ci toglie la museruola, è un grande zoo la notte dove ognuno cerca disperatamente di capire come ha fatto a insediarsi tutta quell'angoscia». In scena i personaggi sono interpretati da Beatrice Schiros (Mirka), Alessandro Federico (Milo Cerruti), Massimiliano Setti (Colpo di Frusta), Pier Luigi Pasino (Sciacallo) e Federico Vanni (Swarovski), mentre la voce fuori campo è di Alessandro Haber.

Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino