segue dalla prima pagina Una prassi in passato praticata rigorosamente solo dal

segue dalla prima pagina Una prassi in passato praticata rigorosamente solo dal
segue dalla prima pagina ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
segue dalla prima pagina

Una prassi in passato praticata rigorosamente solo dal Pci, che lasciava ai suoi parlamentari (almeno nei primi tempi) l'equivalente della busta paga di un operaio. Per Botteghe oscure, largamente finanziata dai sovietici, si trattava di bruscolini: era più un modo di imporre una disciplina collettiva agli eletti, tipica della concezione leninista. Non a caso i partiti liberali e democratici la perseguivano con minor rigore, anche per rispetto dell'autonomia dell'eletto. Oggi invece persino Forza Italia sembra richieda cifre consistenti ai suoi. L'impoverimento (certo, relativo) del rappresentante del popolo potrà soddisfare la voglia di crucifige di un'opinione pubblica esasperata, ma non è il modo giusto per far nascere una classe politica all'altezza. Oggi tutti i partiti promettono di inserire nelle prossime liste elettorali un gran numero di candidati della mitica «società civile». Ma se una parte importante del loro finanziamento graverà sempre più sugli stipendi dei parlamentari, quale esponente della società civile deciderà di misurarsi con l'elezione, mettendoci anche del denaro suo nella campagna? Non certo chi è dotato di professionalità di valore, quindi giustamente ben rimunerata: immiserirsi per fare il parlamentare non è una bella prospettiva. Non si faranno avanti, insomma, i «ricchi», come spesso erroneamente si sente dire. Sarà invece più probabile trovare nelle liste coloro che nulla avranno da perdere (in termini di reddito) a essere eletti in parlamento, e tutto da guadagnare, anche a diaria ridotta. Avremo quindi parlamentari ancor più devoti ai capi bastone, a cui dovranno tutto, espressione magari anche della società civile, ma di quella per cui la politica è l'ultima spiaggia per sbarcare il lunario. Al tempo stesso gli esecutivi saranno sempre più composti da tecnici non parlamentari, reclutati dalle professioni o dall'alta burocrazia: con una rigida separazione qualitativa tra governo e parlamento, tra esecutivo e legislativo, ben diversa dalla virtuosa divisione di questi due poteri richiesta nei sistemi liberali. Da parlamentari poveri non potremo che attenderci una povera politica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino