Segregata al buio nella cantina: Reah salvata dai maltrattamenti

Segregata al buio nella cantina: Reah salvata dai maltrattamenti
IL CASOBELLUNO Segregata al buio nella cantina di un palazzo per settimane. Pochi minuti d'aria, solo il tempo di fare i bisogni all'aperto. Reah, pitbull femmina di quasi quattro...

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IL CASO
BELLUNO Segregata al buio nella cantina di un palazzo per settimane. Pochi minuti d'aria, solo il tempo di fare i bisogni all'aperto. Reah, pitbull femmina di quasi quattro anni, ha vissuto così gli ultimi due mesi prima di venire salvata dai volontari di Lav Belluno. Oggi il cane vive fuori provincia con la nuova famiglia, che l'ha adottato quindici giorni dopo la fine della sua detenzione. La sua è una storia di maltrattamenti, di segnalazioni non sempre andate a buon fine e di incuria.

LA STORIA
Tutto è nato da una segnalazione anonima arrivata ai volontari Lav a marzo. Una chiamata veloce, con pochi particolari ma sufficienti a rintracciare l'abitato e ad andarci per un sopralluogo. La località è Mel, centro storico. «La persona che si è fatta avanti ci ha spiegato di sentire da tempo un cane abbaiare, ma di non averlo mai visto racconta Kelly Callegher, referente dell'associazione animalista per la provincia . Parlava di rumori provenienti dalla cantina e di feci in giardino. Una volta ascoltate queste parole abbiamo deciso di intervenire subito per un sopralluogo. Ci è andata bene, abbiamo avuto un colpo di fortuna». Casualmente quel giorno fuori dall'abitato in questione c'erano anche i carabinieri, arrivati proprio per parlare con il proprietario dell'animale per altre questioni. I volontari hanno preso la palla al balzo e hanno tentato con il padre del ragazzo proprietario di farsi mostrare il cane. Il vis a vis con il proprietario alla fine c'è stato, alle 14 circa di un pomeriggio di metà marzo. «Abbiamo capito che Reah, questo il nome dell'animale, viveva al buio da due mesi e veniva fatta uscire solo per i bisogni proseguono -. Abbiamo insistito per portarla con noi, inizialmente il ragazzo ripeteva di non avere nessun cane ma alla fine ha ceduto e ci ha lasciato portarlo via».
IL LIETO FINE

Era magra, Reah, provata da una vita poco generosa. È stata affidata alla cure di Apaca, ospitata in un box nel rifugio dell'associazione dal quale ha cercato di fuggire con un grande salto già il primo giorno. Poi è andata meglio e nel giro di un paio di settimane la vicenda ha trovato un lieto fine. Una coppia se ne è innamorata, tanto da adottarla e portarla a vivere con sé e il proprio cane fuori provincia. «Questa famiglia le vuole un gran bene ed è quello che si merita conclude Callegher . Adesso attendiamo solo di recuperare il credito dal vecchio proprietario, ci aveva promesso di pagare lui le spese della gestione del cane fino alla sua adozione».
Alessia Trentin
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Il Gazzettino