Secondo il Rapporto statistico 2018 della Regione, in Veneto sono oltre 800mila le persone a rischio povertà, pari al 17,9% della popolazione complessiva. Inoltre sono più di...
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Si aspettava di vedere il Sud in testa alla classifica?
«Era presumibile che ci sarebbe stata una geografia di questo tipo. Quello che però mi preme di capire oggi è capire che fine faranno gli strumenti come Rei e Ria che hanno iniziato il loro corso e che sono di sostegno alle persone in difficoltà, attraverso percorsi di formazione e reinserimento. Abbiamo un modello che funziona in Veneto e le Conferenze dei sindaci stanno raccogliendo dei buoni risultati».
In che termini?
«Si tratta di misure che non durano per sempre, ma che sono finalizzate ad un recupero e a un ricollocamento. Perciò mi auguro che tutto questo lavoro non venga smantellato: sta dimostrando di saper andare incontro alle persone in situazione di fragilità, dando loro una prospettiva di ripartenza».
Lo dice anche se il Rei è stato introdotto dal centrosinistra?
«Rispetto agli sforzi varati dal Governo precedente, abbiamo varato il Piano regionale della povertà, ma ora ci troviamo nell'incertezza totale: quegli strumenti continueranno ad esserci o il Reddito di cittadinanza li sostituirà completamente? Su questo siamo un po' preoccupati e abbiamo chiesto informazioni, ma ad oggi non le abbiamo ricevute». (a.pe.)
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Il Gazzettino