«Secondo i calcoli del Comune di Venezia, un referendum per separare la città storica dalla terraferma costerebbe ai contribuenti 1,4 milioni di euro. Più le spese connesse...
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Le puntualizzazioni di Brugnaro sono state ascoltate da un Consiglio metropolitano a ranghi ridotti, causa una molteplicità di assenti giustificati e appena 12 presenti: 8 più il sindaco per la maggioranza e 3 consiglieri di minoranza. La seduta, d'altro canto, è durata poco più di un'ora, con l'esposizione in sintesi e l'approvazione del bilancio consolidato 2015 (9 sì e 3 astenuti: Ferrazzi, Codognotto e Quaresimin). Seguito dall'approvazione all'unanimità degli schemi di convenzione per l'assegnazione del servizio di tesoreria nel biennio 2017-18, per consentire alle Province venete di potersi avvalere della Commissione tecnica della Città metropolitana, con i Comuni per l'accertamento del possesso dei requisiti per il rilascio di tessere d'agevolazione tariffaria sui mezzi di trasporto pubblico locale, e sempre con i Comuni per il Sistema informativo territoriale metropolitano. Oltre a modifiche regolamentari per il trattamento di dati sensibili e giudiziari.
Lo stato patrimoniale consolidato si è chiuso a 755.218.493 euro (l'anno precedente, a 682.850.683 euro). Con la sottolineatura dei tecnici che tra il 2014 e il 2015, «Actv, Atvo e Veneto Strade hanno prodotto circa 1 milione di utili in più». E che a breve le partecipate da 10 diventeranno 6, per i processi di liquidazione in atto. In altre parole, rispetto alla Provincia, «quelle della Città metropolitana saranno Atvo, Actv, Veneto Strade, Gral, San Servolo Servizi e Apt. Più la Fondazione musicale Santa Cecilia».
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Il Gazzettino