«Se il tribunale chiude andiamo a Trento»

«Se il tribunale chiude andiamo a Trento»
Bassano dice no a Vicenza e guarda a Trento: «Se il Tribunale di Bassano dovesse chiudere definitivamente, proporremo ai nostri associati che nei contratti stipulati tra aziende...

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Bassano dice no a Vicenza e guarda a Trento: «Se il Tribunale di Bassano dovesse chiudere definitivamente, proporremo ai nostri associati che nei contratti stipulati tra aziende come foro competente per le eventuali controversie venga indicato quello di Trento». La proposta, tanto provocatoria quanto realizzabile nella realtà, arriva dal presidente mandamentale della Confartigianato Sandro Venzo che in accordo con il vertice locale di Apindustria, William Beozzo, illustra l'iniziativa: «Ogni azienda è libera di scegliere il Tribunale a cui rivolgersi in fatto di controversie e visto che il tempo per andare da Bassano a Vicenza o da Bassano a Trento è lo stesso, non vedo cosa ci sia di male nello scegliere il Palazzo di Giustizia in cui i lavori sono portati avanti al meglio. A Vicenza le cause vengono affrontate dopo dieci anni, a Trento ne impiegano mediamente tre».

Intanto da un paio di settimane Venzo e Beozzo non hanno più notizie dai due senatori del territorio, Santini e la Filippin. «Trovo che questa sia una cosa assurda - riprende Venzo - la Filippin ci ha scritto una mail in cui ci informava che a Roma erano oberati dal lavoro. Ma per il resto non abbiamo ancora risposte. Trovo inconcepibile che due senatori del Pd non riescano ad organizzare uno straccio di incontro con un ministro del Pd. È come se in una squadra di calcio l'attaccante, o il difensore, non fosse in grado di parlare con il proprio capitano».
A spingere all'azione le categorie economiche sono motivi tutt'altro che irrilevanti: «I nostri politici devono capire - spiega Venzo - che se io, come ditta, vado in causa con un cliente che non mi ha pagato rimango scoperto per troppo tempo e rischio di chiudere. Aspettare dieci o più anni per una processo significa aver lavorato, speso soldi per i materiali, pagato i dipendenti e pagato le tasse, tutto senza incassare nulla. In queste situazioni si aprono crateri enormi, e se va bene l'azienda chiude, se va male c'è anche chi si abbandona alla disperazione e la fa finita. Ecco perchè è necessario che la giustizia sia rapida. A Trento le tempistiche sono accettabili, così come lo erano a Bassano; a Vicenza no. Se Bassano non riaprirà sarà meglio che le nostre aziende guardino a nord. Lo devono fare per la loro stessa sopravvivenza».

A meno di due mesi quindi dal 13 settembre sono nuovamente le aziende e gli imprenditori a battere un colpo. Ma dall'altra parte nessuno risponde.(((lazzarottoj))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino