Il giudice Claudio Marassi li aveva esortati a ricercare un accordo nel tentativo di evitare un lungo processo. Niente da fare. Il maestro cordaio e la sua schiava si sono...
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Sarebbe stata proprio l'entrata in scena di nuove protagoniste ad accelerare la fine della relazione: «Sono diventata gelosa quando nel nostro rapporto sono subentrate altre donne. Mi sentivo inferiore, non più bella e non più desiderabile. Lui mi accusava di essere possessiva. E ho pianto quando ho saputo che aveva baciato un'altra partner. Questo non avrebbe dovuto farlo».
L'ex compagna ha ribadito di aver vissuto nel terrore dopo essersena andata da casa con il bambino. «Mi arrivavano sms inquietanti - ha riferito - da cui capivo che lui era fuori di casa mia e mi stava osservando. Mi chiudevo dentro impaurita». In un'occasione Carmignotto l'avrebbe raggiunta dentro al negozio di Vigodarzere dove stava lavorando e le avrebbe puntato un dito al petto minacciandola per non aver risposto ai suoi sms. Dopo la separazione in due occasioni si sarebbero incontrati a casa. La giovane vi si sarebbe recata per recuperare effetti personali. Carmignotto l'avrebbe costretta in entrambi i casi a subìre un rapporto sessuale: «Ero intimorita, non riuscivo a reagire nè a respingerlo. Voleva che diventassi sua amica di sesso. Io ho opposto un netto rifiuto. Lui mi ha usata senza che io potessi impedirglielo». L'imputato ha reagito alle pesanti accuse della ex scuotendo nervosamente il capo. Il maestro Shibari, l'antica arte giapponese della legatura, è pronto a dare battaglia portando in tribunale testimonianze di segno opposto. Delle dodici denunce della commessa sono rimasti in realtà soltanto un paio di episodi di stalking, mentre il reato di maltrattamenti è finito in archivio: la donna aveva ammesso di aver sottoscritto volontariamente il contratto di schiavitù.
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Il Gazzettino