Scuole in rete sul palco in nome della solidarietà

Scuole in rete sul palco in nome della solidarietà
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BELLUNO - Non solo performance teatrali o musicali. La 10^ edizione dello spettacolo delle "Scuole in Rete per un mondo di solidarietà e pace" è stato molto altro. A partire dalla molte riflessioni su temi di attualità e della pace e da un resoconto delle attività della Rete. Sugli scudi l'Istituto Catullo che ha vinto la 3^ edizione del "Concorso Maurizio Dorigo" assegnato dalla giuria, mentre la classifica determinata dal voto on-line è stata vinta dal Follador di Agordo.

Ogni scuola era abbinata ad un'associazione presente sul territorio. Ed è così toccato all'Anmil (Associazione nazionale fra mutilati invalidi del lavoro) introdurre gli studenti della scuola media Nievo di Belluno che sul palco hanno interpretato The wind of change e Un amico è così: un'esibizione applaudita e che si è chiusa con la presenza di alcuni piccolissimi a tenere alti i colori della pace. Due le rivisitazioni della tragedie classiche. Il gruppo teatrale del Dal Piaz di Feltre gemellato con l'Aisla (associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) ha interpretato un brano delle Troiane di Euripide; mentre la sezione scientifica del Galilei-Tiziano di Belluno (presentato dall'associazione Tina Merlin) ha proposto «Le antiche donne di oggi», reinterpretando in chiave moderna altre tre tragedie greche; le Supplici scritte da Euripide nel V secolo avanti Cristo, per esempio, sono diventate il grido delle ragazze rapite in Nigeria da Boko Haram.

Due gli spettacoli dedicati alla violenza sulle donne. La coreografia dei ragazzi del Follador di Agordo (Usa le mani per regalarle un fiore) ha messo in scena una storia di seduzione, violenza e riscatto; il Catullo (Amore senza fine) ha invece fatto riflettere sullo stesso tema, ma dal punto di vista dei figli che assistono alle violenze domestiche. Ad arricchire la serata la lettura di alcune pillole di pace con brani tratti da Tamir Sorek (Ho dipinto la pace), Dichiarazione delle donne contro la guerra del 1914, Patrizia Camesasca (Puoi costruire la pace), Preambolo allo Statuto dell'Onu (1945), Bertold Brecht (È pazzesco ciò che l'uomo può inventare) e Jacques Prèvert (Generale, il tuo carro armato è una macchina potente). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino