SCUOLA VENEZIA I posti assegnati al Veneto ci sono, ma rimarranno quasi tutti

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SCUOLAVENEZIA I posti assegnati al Veneto ci sono, ma rimarranno quasi tutti vuoti. Il ministero della Pubblica istruzione ha reso noto il numero di insegnanti da stabilizzare...

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SCUOLA
VENEZIA I posti assegnati al Veneto ci sono, ma rimarranno quasi tutti vuoti. Il ministero della Pubblica istruzione ha reso noto il numero di insegnanti da stabilizzare nelle scuole: sono 8.962 su tutto il territorio regionale a fronte di 84.808 immissioni in ruolo a livello nazionale per l'anno scolastico 2020-21. In Veneto, però, dei quasi novemila docenti che potrebbero assumere il contratto a tempo indeterminato, alla fine ne verranno stabilizzati solo 1.700. Questi sono infatti i numeri di coloro che possono essere assunti perché vincitori di concorso oppure inseriti nelle graduatorie ad esaurimento da cui si possono attingere i posti in ruolo. Quindi a rovistare fino a grattare il fondo del barile si riescono a racimolare meno di duemila professori. La mancanza di nuovi concorsi per ottenere l'abilitazione all'insegnamento ha svuotato il Veneto che si ritrova senza personale per il reclutamento. In difficoltà soprattutto il sostegno, ma anche materie scientifiche e tecniche alle scuole medie e superiori.

Il risultato è che calerà sulle scuole venete un esercito di precari: oltre 15mila quelli finora stimati. La cifra esatta si saprà solo a conclusione delle immissioni in ruolo che devono essere fatte in questi giorni, oltre tutto, a causa del Covid-19, solo con procedure on-line. Basta, quindi, code negli Uffici scolastici provinciali in attesa della chiamata, ora tutto si farà a computer, ma in tempi strettissimi. Entro oggi gli insegnanti devono decidere la provincia dove assumere il ruolo, poi verranno chiamati per scegliere la scuola sulla base delle disponibilità ed entro il 26 agosto la partita dei contratti a tempo indeterminato per il personale docente dovrà essere conclusa. Dal 27 agosto parte infatti la call veloce, si tratta della nuova modalità per effettuare assunzioni a tempo indeterminato introdotta con decreto ministeriale lo scorso giugno.
La procedura è rivolta ai docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento oppure di merito dei concorsi e permette di immettere in ruolo aspiranti provenienti da regioni diverse qualora, ultimate le assunzioni, rimangano dei posti che non possono essere coperti per mancanza di aspiranti. La partecipazione avviene su base volontaria e obbliga poi a rimanere nella regione scelta per cinque anni: i docenti interessati potranno presentare la domanda solo dopo che saranno terminate le assunzioni in ruolo interne e qualora rimangano posti ancora da coprire. A quel punto gli Uffici scolastici regionali pubblicano le disponibilità residue e gli interessati presentano istanza, cosa che accadrà in Veneto visto le voragini negli organici. Tutto questo quindi partirà, come detto, dal 27 agosto e dovrà essere terminato entro il 7 settembre, perché di seguito, dal 7 al 14, verranno assegnate le supplenze.
IL VINCOLO

«Temiamo il caos - denuncia Fabio Barina, del sindacato Gilda del Veneto - tempi stretti e modalità on-line assolutamente nuove possono indurre a errori dando adito a eventuali ricorsi. A questo si aggiunge che in molti uffici scolastici il personale più anziano e con più esperienza è andato quest'anno in numero consistente in pensione. A sostituirli ci sono giovani colleghi che potrebbero trovarsi in difficoltà di fronte ad una situazione completamente nuova». Non convince nemmeno la procedura di pescare docenti da altre regioni. «Siamo convinti che l'obbligo di permanenza per cinque anni nella regione scelta possa essere un deterrente - continua il sindacalista - i docenti opteranno per le regioni più vicine a casa e considerato che il maggior numero di docenti disponibili è al Sud, il Veneto rischia di non essere una sede appetibile. Siamo preoccupati, rischiamo di avere oltre 15mila supplenti, numeri che possono davvero compromettere la scuola veneta».
Raffaella Ianuale
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Il Gazzettino