Passo «positivo», ma «non sufficiente». E la riforma denominata dal Governo «Buona scuola» resta piuttosto della «scuola alla buona». Adriano Zonta, segretario regionale...
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Se i 36 posti Ata riattribuiti per quest'anno rappresentano una luce, non mancano neppure in questo settore le ombre. «Per tendere alla normalità - ragguaglia Zonta - avremmo bisogno almeno di altri 70 posti, per tecnici, personale amministrativo e per rispondere alle esigenze create dal personale che è stato riconosciuto inidoneo, circa una ventina di posizioni in regione». La situazione «è critica», sottolinea Zonta, anche negli uffici delle scuole. «La sburocratizzazione in realtà è un processo di centralizzazione», afferma perentorio. La conseguenza è che «si è tolta la carta ma si è triplicato il lavoro, con l'aggiunta di sistemi informatici lenti, non adeguati. Non è un'eccezione che si imposti un'operazione e che poi si sia espulsi dal sistema perché non è stato possibile concluderla entro un quarto d'ora causa lentezza delle linee». Nelle scuole anche la fatturazione elettronica «ha triplicato le operazioni da compiere. Per non parlare degli acquisti, per i quali occorre passare dal sistema centrale anche per 10 euro», conclude Zonta. Antonella Lanfrit Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino