Scossa ad Amatrice, torna la paura

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RIETI - La terra torna a tremare e nel cuore del centro Italia, tra Amatrice e Campotosto, ritorna la paura a quasi un anno dalle scosse che portarono in quei luoghi morte e distruzione. A ricordare che lì, tra Lazio, Abruzzo e Marche, il terremoto non ha mai smesso di scuotere le viscere della terra (73.000 eventi sismici in 11 mesi) è una scossa molto intensa, di magnitudo 4.2, registrata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) alle 4:13 di ieri mattina, con epicentro a 3 chilometri da Campotosto (L'Aquila) e a 8 da Amatrice (Rieti). Un terremoto, anticipato e posticipato da altre decine di scosse strumentali, che non ha fatto danni, eccetto aggravare crolli già avvenuti vicino l'epicentro, ma che ha spinto la gente in strada in diverse città, compresa Rieti, e che ha fatto riaffiorare la paura, soprattutto dove le scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 hanno lasciato un segno indelebile. «Siamo abituati a ballare. Restiamo qui a combattere, nonostante tutto. Questa gente vuole stare nella sua terra a ogni costo», il commento del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che fa eco all'analisi del direttore del Centro nazionale terremoti dell'Ingv, Salvatore Stramondo, che, numeri alla mano, ricorda che «l'attenzione resta alta perché i livelli di sismicità nell'area sono superiori alla media». Non è possibile escludere altre scosse, anche superiori, ma intanto l'ultima registrata ha costretto i sindaci a tornare a fare i conti con la paura che, tra l'altro, condiziona pesantemente anche le presenze di turisti, e con la necessità di verificare di nuovo la stabilità degli edifici pubblici, in molti casi già lesionati. «Si riapre il baratro della paura. La scossa è stata molto forte e lunga, ha svegliato tutto il paese, molti concittadini sono scesi anche in strada», ha raccontato Maria Antonietta Di Gaspare, sindaco di Borbona (Rieti), il comune del Reatino più vicino all'epicentro. «I tecnici - ha aggiunto - stanno verificando gli edifici pubblici già lesionati dal sisma del 2016, circa il 50 per cento degli immobili del mio comune erano già inagibili, in centro arriviamo al 90 per cento». In seguito al sisma le verifiche hanno interessato anche le dighe, in particolare quella di Campotosto. L'Enel ha fatto sapere che le ricognizioni visive escludono danni e di aver avviato ulteriori misure strumentali richieste per fenomeni superiori a magnitudo 4.

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Il Gazzettino