Un anno di reclusione per il tassista Giampaolo Tiso per la morte del ventitreenne Gianluca Abbattista, avvenuta nel settembre 2011 nel canale dei Marani in seguito ad uno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si è conclusa così la discussione su uno degli incidenti nautici in laguna che ha fatto più discutere, poiché il corpo del ragazzo - dato per disperso - fu recuperato solo tre giorni dopo l'incidente. Dopo essersi inabissato, il corpo fu trasportato dalle correnti fino alla darsena di Sant'Elena, dove poi riaffiorò e fu scoperto da un gondoliere. L'incidente avvenne alle 23.30 di una notte di luna, in cui la visibilità era buona, come riportato anche dai carabinieri. Il ragazzo si trovava sul cofano con un motore da 40 cavalli assieme a tre amici. L'incidente avvenne quando la sua rotta incrociò la lancia della Venice Limousine, che dall'aeroporto stava trasportando una coppia di inglesi a San Clemente. Gli amici furono recuperati subito, Abbattista purtroppo riportò ferite alla testa che con ogni probabilità gli fecero perdere i sensi facendolo annegare.
Il processo era iniziato con l'accusa che riteneva Tiso come unico responsabile dell'accaduto, per la velocità del mezzo e perché avrebbe compiuto una manovra sbagliata quando si trattò di evitare l'impatto. Una questione di tre secondi.
La difesa (avv. Simone Zancani) ha invece sostenuto, coadiuvato dalla consulenza tecnica, che il barchino correva veloce, era senza luce di coronamento (a poppa) che impediva al tassista di capire la rotta della barca, che il taxi era perfettamente visibile e che la testimonianza dei due passeggeri riporta che il taxi era quasi fermo al momento dell'impatto.
L'udienza con eventuali repliche e la sentenza è stata fissata il 24 maggio.
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino