Scontri in piazza delle Erbe: trenta indagati tra i pedrini

Scontri in piazza delle Erbe: trenta indagati tra i pedrini
Gli scontri di piazza delle Erbe del 17 luglio sono finiti in Procura....

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Gli scontri di piazza delle Erbe del 17 luglio sono finiti in Procura. E nel registro degli indagati sono stati iscritti trenta militanti del Cso Pedro: tutti sono accusati a vario titolo di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. Ad occuparsi direttamente del caso è stato il procuratore capo Matteo Stuccilli. Ora gli atti passeranno a un sostituto procuratore. Quella sera del 17 luglio i centri sociali hanno organizzato una contro-manifestazione, per cercare di bloccare il sit-in autorizzato di Forza Nuova e Fronte Veneto Skinhead per dire no allo ius soli. Durante i tafferugli di piazza sono stati fermati due disobbedienti, mentre cinque poliziotti sono rimasti feriti. Per l'accusa i no global, formati da pedrini, Adl Cobas, Razzismo Stop, Cobas Scuola e alcuni militanti del Rivolta di Marghera, hanno premeditato nei dettagli l'aggressione alle forze di polizia. I tafferugli in centro storico sono stati filmati dagli agenti della Digos e i video sono stati utilizzati per riconoscere i manifestanti e indagarli. La Questura alla fine degli scontri ha sequestrato un furgone di proprietà degli antagonisti e all'interno sono stati trovati scudi rinforzati, bombe carta, caschi, petardi e fumogeni. I pedrini, ancora secondo l'accusa, avrebbero cercato a tutti i costi il contatto con le forze dell'ordine, impegnate nelle operazioni di sbarramento per evitare qualsiasi contatto tra i no global e gli attivisti di estrema destra. Il bilancio della guerriglia urbana è stato pesante con cinque poliziotti finiti al pronto soccorso. Un sostituto commissario della Questura è stato raggiunto alla schiena da una bomba carta ed è stato giudicato guaribile in 25 giorni a causa di una profonda ferita. Se l'è cavata con la frattura del dito di un piede un operatore della polizia scientifica colpito da un sampietrino (15 giorni di prognosi), lievi contusioni sono state riportate da tre agenti del Reparto Mobile (prognosi da 3 a 5 giorni). Invece sono stati fermati con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale Giò Clemente, 29 anni, padovano, attivista del centro sociale Pedro, e Eva Giora, 23 anni, di Fossò, militante del Rivolta di Marghera. Un terzo no global, R.M., 23enne veneziano, anch'egli esponente del Rivolta, è stato rilasciato nel corso della notte tra il 17 e il 18 luglio. Clemente e Giora sono finiti davanti al giudice per il rito direttissimo: dopo la convalida degli arresti sono stati concessi i termini a difesa. Ma adesso altri ventotto disobbedienti sono stati iscritti nel registro degli indagati.

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Il Gazzettino