Sconto per la morte di Martina

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Nell'udienza preliminare di fronte al giudice Vincenzo Sgubbi che si è tenuta ieri in Tribunale a Belluno, Luciano Possamai, 72 anni originario di Pedavena, ma di Belluno, con il suo legale Martino Fogliato ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena. L'uomo è accusato di omicidio colposo perché alla guida di un furgone la mattina del 9 marzo 2013 ha travolto e ucciso Martina Bonavera che a 13 anni stava andando a scuola.

All'udienza di ieri, con il pm Roberta Gallego, era presente anche il legale della parte civile l'avvocato Chiara Tartari dello studio Gracis, che assiste la nonna materna e il papà, con il rappresentante di Gestioni sinistri che si occupa della loro causa. La mamma non ha mai superato quella terribile tragedia e per questo non ha avuto nemmeno la forza di costituirsi parte civile.
Il rito abbreviato però prevede l'esclusione della responsabilità civile, il soggetto che interviene a titolo privato nel processo, per responsabilità indiretta: quindi è uscita di scena l'assicurazione. Il giudice infatti ha rigettato la richiesta della difesa dell'imputato e ha escluso il responsabile civile. L'udienza è stata rinviata per la discussione al 5 dicembre prossimo.

L'incidente avvenne il 9 marzo 2013 alle 7.20 poco dopo il bivio di Giamosa lungo la carreggiata della statale 50 che da Salce scende verso il Boscon. Un punto pericolosissimo, che dopo l'incidente mortale di Martina, studentessa e giovane promessa della pallavolo, è stato al centro di polemiche. Il Comune vi ha fatto installare un autovelox. Martina stava andando a prendere il bus per andare a scuola insieme ad altri ragazzini della sua età quando fu travolta dal furgone condotto dal Possamai. Un mezzo che l'uomo aveva chiesto in prestito a un amico per andare a fare alcuni lavori agricoli. Martina fu centrata in pieno, di spalle. Morì ancor prima di arrivare al pronto soccorso fra lo sgomento dei compagni. Dal punto di vista formale il furgone rispettava il limite di velocità. Ma non è bastato per evitare la tragedia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino