Sclerosi multipla, è sempre più emergenza

Sclerosi multipla, è sempre più emergenza
IL CONVEGNOTREVISO Una popolazione in continua crescita quella delle persone con sclerosi multipla, che conta oggi in Italia circa 114mila uomini e donne che devono convivere ogni...

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IL CONVEGNO
TREVISO Una popolazione in continua crescita quella delle persone con sclerosi multipla, che conta oggi in Italia circa 114mila uomini e donne che devono convivere ogni giorno con i sintomi di una malattia che induce disabilità progressiva, ma anche con le difficoltà legate ai servizi sanitari e assistenziali. Ieri pomeriggio a Ca' Foncello di è tenuto il convegno sulla sclerosi multipla sostenuto da Aism Treviso. «Una popolazione in continua crescita quella delle persone con sclerosi multipla, che conta oggi in Italia circa 114mila uomini e donne che devono convivere ogni giorno con i pesanti sintomi della malattia» conferma il vicesindaco Roberto Grigoletto (nella foto).

Il pomeriggio, che ha visto la presenza del consigliere Nicolò Rocco, è stato un utile momento di confronto e formazione sui numeri della malattia. Infatti più di 3.400 sono i nuovi casi che si registrano in un anno, e la diagnosi arriva la maggior parte delle volte tra i 20 e i 40 anni di età, che devono fare i conti non solo con una malattia cronica e degenerativa ma anche con la carenza di personale dedicato, difficoltà economiche e lavorative.
IN DIFFICOLTÀ

La fotografia arriva dall'edizione 2017 del Barometro della SM, lo strumento di riferimento per capire la realtà italiana della sclerosi, messo a punto dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione. Ne ritrae una emergenza sanitaria e sociale su cui lavorare tutti a partire dalle Istituzioni alle quali l'AISM chiede l'attivazione di un Osservatorio Nazionale, il riconoscimento del registro di malattia a livello nazionale, l'inserimento nel piano di cronicità. Alle difficoltà di ordine fisico, si aggiunge l'emergenza lavorativa. Perché su questo fronte, il 48% delle persone affette da sclerosi multipla in età da lavoro risulta inoccupato e di questi il 30% circa ha dovuto ridurre le ore di lavoro e il 27% ha cambiato tipo di lavoro. Per il 63% di queste persone, i cambiamenti hanno significato una riduzione del proprio reddito pari a oltre il 30%.
E.F.
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Il Gazzettino