SCIENZA&SCUOLA MONFALCONE La robotica umanoide desta sempre molta curiosità

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SCIENZA&SCUOLAMONFALCONE La robotica umanoide desta sempre molta curiosità e viene ormai considerata come parte del nostro futuro. Gli studenti del Liceo scientifico Michelangelo...

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SCIENZA&SCUOLA
MONFALCONE La robotica umanoide desta sempre molta curiosità e viene ormai considerata come parte del nostro futuro. Gli studenti del Liceo scientifico Michelangelo Buonarroti di Monfalcone hanno qualcosa da dire al riguardo, avendo raggiunto la fase di semifinale (in programma il 25 maggio) del Nao Challenge, un contest di livello nazionale orchestrato dalla Scuola di robotica di Genova. Mette in competizione squadre di giovani studenti, all'insegna della valorizzazione del patrimonio culturale territoriale che, nel caso dei liceali, è la struttura della Fincantieri, rappresentata all'interno della sfida dal MuCa, un museo multimediale dedicato alla cantieristica. «Il percorso ci è subito parso impegnativo - racconta Simone Valente (4ªA Scienze applicate), leader della squadra - ma la curiosità e la nostra comune passione per l'informatica, hanno vinto ogni incertezza». Gli 8 studenti del team, denominato Monfytech, rappresentato da un logo che ritrae la Rocca monfalconese, hanno percorso con entusiasmo quella che sperano sia la strada che permetterà loro di accedere alla finale, che si terrà a giugno.

ROBOT ANIMATORE DEL MUCA
Al loro fianco ci sono 60 centimetri di pura tecnologia e simpatia: il piccolo Nao, un robot dalle sembianze umane che aspetta di essere programmato. Proprio questo è l'obiettivo della semifinale del contest: fare di Nao il pilastro portante di un ampio progetto di valorizzazione e divulgazione del patrimonio locale, in collaborazione con enti partner disposti a fornire il loro appoggio all'iniziativa. Il team ha ideato un progetto in grado di incrementare il coinvolgimento del pubblico durante le consuete visite al MuCa, grazie all'impiego del piccolo robot come un vero e proprio animatore, in grado di porre domande ai visitatori e raccontare curiosi aneddoti. «Il museo si presta a essere integrato con Nao, perché presenta già, al suo interno, soluzioni multimediali e tecnologiche avanzate», afferma il team leader. I ragazzi sono seguiti dai docenti Strano e Altarui e tutti li possono sostenere attraverso i profili Instagram e Facebook e l'hashtag #monfytech.

Elisa Marini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino