Schiavonia, accordo tra le Ulss: i pazienti dirottati anche a Rovigo

Schiavonia, accordo tra le Ulss: i pazienti dirottati anche a Rovigo
LA SANITÁPADOVA L'Ulss Euganea ha definito l'accordo con Rovigo per il trasferimento dei pazienti non-Covid della zona della bassa padovana, a seguito della riconversione di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA SANITÁ
PADOVA L'Ulss Euganea ha definito l'accordo con Rovigo per il trasferimento dei pazienti non-Covid della zona della bassa padovana, a seguito della riconversione di Schiavonia a Covid hospital. La novità è emersa ieri, durante la conferenza dei sindaci, alla quale ha partecipato anche la direzione dell'azienda sanitaria. Un'intenzione già espressa nei giorni scorsi dal direttore sanitario Aldo Mariotto, che sta lavorando per consentire ai cittadini rivolgersi nelle strutture ospedaliere delle città limitrofe.

Verona e Vicenza non hanno dato disponibilità a collaborare, in quanto già in difficoltà a gestire l'aumento della pressione ospedaliera per Covid nel loro territorio. All'ospedale di Schiavonia rimangono aperti il punto nascite, la pediatria, l'ostetricia, la dialisi, la psichiatria e l'oncologia medica. Al momento rimangono attivi anche i poliambulatori. In quanto Covid hospital, come da protocollo sono stati bloccati tutti i ricoveri urgenti e continua solo qualche intervento chirurgico programmato. I posti Covid occupati in terapia intensiva sono 13, in terapia intensiva post-operatoria non Covid invece ci sono due pazienti. Nell'area medica, inoltre, ci sono 183 pazienti non-Covid e 87 pazienti Covid a Malattie infettive.
Sin da subito la trasformazione a Covid hospital del Madre Teresa non è piaciuta ai sindaci della Bassa, che nei giorni scorsi sono arrivati a manifestare all'esterno del presidio ospedaliero.
IL BILANCIO
Intanto prosegue la corsa del Covid con 388 nuovi casi nella provincia di Padova. Anche se si registra la tipica frenata del fine settimana, dovuta ad un numero inferiore di tamponi effettuati e processati, rimane comunque alto il dato sui residenti attualmente positivi e in isolamento domiciliare. In questo momento risultano contagiati 11.607 padovani, esattamente un anno fa erano 20mila. Aumentano i ricoverati nella rete ospedaliera: i pazienti curati per Covid sono 211, sette in più nel giro di 24 ore. Altri venti i degenti nelle strutture di comunità, trasferiti dai reparti per acuti e in via di stabilizzazione. Per far fronte all'aumento della richiesta di tamponi, l'Azienda Ospedale Università sta allestendo un nuovo punto screening all'interno dell'area parcheggio San Massimo.

A partire da ieri pomeriggio è possibile prenotare la somministrazione della terza dose di anti-Covid al padiglione 8 della Fiera, gestito dal personale dell'Azienda. L'hub è aperto da venerdì scorso, nel fine settimana ha accolto i cittadini ad accesso libero. Buono il primo bilancio, anche se ora l'obiettivo è arrivare a garantire 6mila dosi al giorno. «La richiesta per la terza dose è alta afferma Luca Iodice, della direzione medica dell'Azienda Ospedale Università di Padova -. Tante persone in questi giorni si sono affacciate al padiglione 8 per chiedere la somministrazione del vaccino: noi garantiamo a tutti la terza dose, purché siano passati i cinque mesi previsti dal Ministero. Si spera che nei prossimi giorni ci sia un'ulteriore affluenza, anche grazie all'apertura delle prenotazioni».
E. Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino