Schianto: visitato e dimesso, ma poi muore

Schianto: visitato e dimesso, ma poi muore
All'inizio era sembrato un banale tamponamento con conseguente colpo di frusta. Così aveva diagnosticato anche il medico del Pronto soccorso dell'ospedale di Mestre che, un mese...

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All'inizio era sembrato un banale tamponamento con conseguente colpo di frusta. Così aveva diagnosticato anche il medico del Pronto soccorso dell'ospedale di Mestre che, un mese fa, aveva sottoposto a visita la vittima dell'incidente, Marcello Discepoli, 72 anni, residente a Padova in via Caboto 33. L'uomo fece quindi rientro a casa ma, nella notte, ebbe un malore e fu necessario un ricovero d'urgenza, prima all'Angelo, poi all'ospedale di Padova, dove gli fu diagnosticata un'emorragia cerebrale. Da quella notte Discepoli è rimasto in coma e non si è più risvegliato fino al decesso, avvenuto pochi giorni fa. La Procura di Venezia ha deciso di aprire un'inchiesta per fare luce sulla dinamica dell'incidente stradale, ma anche sulle possibili responsabilità del medico che visitò l'anziano per poi rimandarlo a casa con una diagnosi di colpo di frusta". Il sostituto procuratore Lucia D'Alessandro ha iscritto sul registro degli indagati sia l'automobilista responsabile del tamponamento, sia il medico del Pronto soccorso e, ieri mattina, li ha convocati, assistiti dai rispettivi avvocati, per affidare l'incarico ad un medico legale, il dottor Antonello Cirnelli, al quale spetterà il compito di accertare se vi è un nesso di causa tra le lesioni riportate da Discepoli a seguito del tamponamento e la successiva emorragia cerebrale. Il dottor Cirnelli dovrà anche stabilire se il medico del Pronto soccorso abbia commesso un errore professionale, non accorgendosi che non si trattava di un banale "colpo di frusta". I difensori dei due imputati e dei familiari della vittima hanno nominato consulenti di propria fiducia: l'esito della consulenza medico legale sarà depositata tra un paio di mesi. I due indagati sono assistiti dagli avvocati Vladimiro Pegoraro di Padova e Ferdinando Trivellato di Mestre.
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Il Gazzettino