UDINE - Dopo anni, i dipendenti comunali udinesi potranno ottenere quelli che una volta si chiamavano scatti di anzianità e che ora, invece, la burocrazia ha ribattezzato...
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Con il budget a disposizione Fortin calcola che potranno ottenerli circa «una sessantina di lavoratori». Se l'accordo non si trovava il motivo era anche quello dei soldi e della consueta sindrome da coperta corta. I sindacati avrebbero voluto 100mila euro, il Comune era disponibile per molto meno. Alla fine, «siamo arrivati all'importo minimo che chiedevamo, 50mila euro. Altrimenti, non avremmo firmato. Il Comune avrebbe voluto darci circa 30mila euro. I sindacati hanno firmato tutti tranne Cisal e Ugl».
In realtà, prosegue Fortin, «le progressioni orizzontali, che erano state abolite dal decreto Brunetta e sono state ripristinate da Renzi, si sarebbero potute fare già nel 2015, ma allora a Udine non abbiamo raggiunto l'intesa. Il Comune ci aveva proposto poche migliaia di euro».
Ora, accordo fatto, Rsu «soddisfatte», ma resta la frattura fra sindacati, come per il caso Uti. «Noi e l'Ugl non abbiamo firmato - spiega Beppino Fabris (Cisal) - perché la destinazione del fondo (di 2,292 milioni complessivi, secondo la prima stima ndr) non riguarda solo le progressioni. Il contratto decentrato è scaduto. Secondo noi si sarebbero dovuti regolamentare gli istituti più importanti, fra cui le specifiche responsabilità: si parla di circa 60mila euro, erogati secondo noi con criteri scaduti. Abbiamo chiesto che quei soldi venissero spostati sulle progressioni orizzontali, per arrivare a 100mila euro. Comunque, vogliamo vedere il testo che è stato firmato. Ci riserviamo di siglarlo successivamente, se ci sono i presupposti. Faremo un'altra assemblea con l'Ugl».
Camilla De Mori
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Il Gazzettino